Gli
scavi archeologici effettuati da Palermo a Siracusa hanno
riportato alla luce interi cimiteri, situati intorno alle
città e utilizzati a partire dalla fine dell'antichità,
quando la Sicilia viene cristianizzata dai Romani. Le catacombe,
principalmente quelle ritrovate a Siracusa (IV-V sec.) che
conservano alcune tracce di decorazioni pittoriche, sono
quindi le prime testimonianze d'arte cristiana. Come in
tutto il mondo paleocristiano, la Sicilia può assistere
poco per volta all'edificazione di chiese, ispirate all'antico
modello basilicale di origine latina: un semplice rettangolo,
diviso in tre navate da colonne e prolungato ad est da un'abside
centrale, come quello della chiesa di San Giovanni Evangelista
a Siracusa (purtroppo diruta). Più imponenti appaiono le
chiese allestite in templi antichi, tra cui il tempio della
Concordia ad Agrigento e quello di Atena a Siracusa: nelle
pareti della cella vengono aperte arcate, mentre vengono
colmati gli spazi che si aprivano tra le colonne situate
intorno al tempio.
Nel 535, la conquista dell'isola da parte dei Bizantini
segna il riavvicinamento della Chiesa di Sicilia all'esarcato
di Ravenna e, a partire dal 751, all'impero di Costantinopoli.
E' tuttavia la crisi iconoclasta che colpisce Bisanzio a
dare la svolta decisiva alla storia della regione. I cristiani
di Sicilia infatti, rimasti fedeli al culto delle figure
sacre vietate dall'imperatore nel 725, assistono all'arrivo
in massa di immigrati. Intere comunità monastiche e numerosi
gruppi di artisti si rifugiano in Sicilia dove fanno mostra
delle loro doti, specialmente nel campo dei mosaici.
Questo
florido periodo dà origine da un lato all'allestimento di
numerosi santuari (tra cui quelli di Cava d'Ispica e Pantalica)
e alla costruzione di abitazioni rupestri scavate direttamente
nella roccia (quasi tutte scomparse), dall'altro all'edificazione
delle cube, chiesette a pianta centrata quadrata (tipicamente
bizantine) semplicemente formate da tre esedre che si affacciano
su un'area centrale cubica, sormontata da una cupola, con
un ingresso situato nell'unico lato piatto (ad ovest). Ne
sussistono alcuni esempi nella parte orientale dell'isola,
a nord e ad est dell'Etna (Castiglione di Sicilia, Randazzo,
Rometta, Santa Venerina), nei pressi di Noto (Citadella)
e nei dintorni di Siracusa. Gli altri monumenti probabilmente
eretti durante il periodo bizantino, vengono completamente
modificati, smembrati o adibiti ad altro uso e non sopravvivono
alle civiltà successive. E' certo che sono i Bizantini ad
importare l'arte musiva sull'isola, ma è possibile conoscere
la loro abilità in questo campo solamente attraverso le
opere realizzate durante il regno dei Normanni.
|