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DAL XVIII SEC. AI GIORNI NOSTRI
greca romana paleocristiana arabo-normanna gotica
rinascimento barocca moderna letteratura musica

san martino delle scaleIl neoclassicismo - Questa corrente, sviluppatasi a partire dalla metà del XVIII sec. fino all'inizio del XIX, è segnata dalla passione per l'architettura greca e romana, riscoperta in seguito agli scavi effettuati ad Ercolano, Pompei e Paestum. Nel campo della pittura tale tendenza si traduce con la rappresentazione di resti archelogici, che conosce un grande successo. La scultura si arricchisce di un nuovo esponente, Ignazio Marabitti (Palermo 1719-1797) formatosi a Roma presso Filippo della Valle. Di questo artista si puù ancora ammirare la pala di Sant'lgnazio realizzata per la chiesa di Sant'Agata al collegio di Caltanissetta. A Palermo acquisisce una certa popolarità lo scultore Venanzio Marvuglia (Palermo 1729-1814): allievo del Vanvitelli a Roma, egli effettua l'ingrandimento della chiesa di San Martino delle Scale, l'oratorio di Sant'Ignazio all'Olivella (Palermo) e la villa del Principe di Belmonte. Al suo stile prevalentemente classico, l'artista aggiunge a volte una nota di esotismo, come per il padiglione cinese del parco della Favorita a Palermo.

Il naturalismo - Benchè dedito alla rappresentazione della realtà come altri artisti italiani, lo scultore Domenico Trentacoste (Palermo 1859 - Firenze 1933) non può tuttavia ancora essere considerato un naturalista. In arte, lo scopo di questa corrente (sorto dal movimento letterario verista maestralmente rappresentato in Sicilia da Giovanni Verga) è quello di raggiungere, oltre la soglia della superficialità, il profondo dell'essere. Affascinato in un primo tempo dai modelli quattrocenteschi, Trentacoste si dedica poi al naturalismo di Rodin, incontrato a Parigi intorno al 1880. Porta poi gradualmente il suo interesse verso la pittura popolare, i temi mitologici, il ritratto e il nudo (Faunetta nella galleria E. Restivo di Palermo).
Ettore Ximenes (Palermo 1855 - Roma 1926) si forma nella sua città natale e poi a Napoli, sotto la guida di Domenico Morelli. La resa realistica che caratterizza la maggior parte delle sue opere, a volte lascia il posto a linee più sinuose, tipiche dello stile liberty.

palazzo bruno di belmonte - ispicaIl liberty - il liberty conosciuto anche sotto il nome di Art Nouveau o stile floreale, compare in Italia solo a cavallo dei due secoli, quando ormai nel resto d'Europa si è già affermato. Sviluppato soprattutto nel settore delle arti decorative, si caratterizza per le linee sinuose dei soggetti, siano essi figure dipinte, oggetti in ferro battuto, mobili. Un forte impulso viene dato dall'Esposizione D'Arte decorativa moderna tenutasi a Torino nel 1902. In particolare, in Sicilia grande rilievo ha la figura di Ernesto Basile, (Palermo 1857-1932), Architetto, figlio del famoso Giovanni Basile (ideatore del Teatro Massimo a Palermo), studia prima le forme dell'arte arabo-normanna e rinascimentale per approdare poi all'Art Nouveau. Sono di questo periodo i suoi lavori alla Villa Igiea (ove realizza una bellissima decorazione floreale per la sala da pranzo, al Caffè Ferraglia a Roma ed in alcune ville palermitane, tra cui Villino Florio. Si dedica inoltre alla creazione di motivi decorativi per tessuti e di mobili.
La Villa Malfitano di Palermo, residenza della famiglia Whitaker che ha reso celebre l'incomparabile vino dolce di Marsala, rappresenta una perfetta testimonianza del successo ottenuto dal liberty in Sicilia.

Arte contemporanea - Sebbene non abbia dato origine ad una corrente artistica di fama internazionale, la Sicilia può tuttavia vantare la presenza di alcune interessanti figure. Il pittore Fausto Pirandello (1899-1975), figlio del celebre scrittore, si interessa innanzitutto alla pittura cubista (di Braque in particolare) e raggiunge poi un equilibrio a cavallo tra l'astrattismo e l'arte figurativa.
Renato Guttuso (1912-1987), pittore neorealista, si forma a Palermo, ove compie studi classici, si trasferisce poi a Roma ed in seguito a Milano, ove rafforza la sua posizione politica nettamente antifascista. E in questi anni che si volge verso un'arte realista. Per i suoi dipinti, caratterizzati da un appiattimento della prospettiva, da una scomposizione geometrica che Io avvicina all'arte di Picasso, sceglie spesso soggetti in cui traspare il suo impegno sociale. A partire dal 1958, Guttuso si apre anche all'espressionismo. Ne nasce un nuovo modo di intendere la pittura, che al realismo dei soggetti unisce l'emozione, il movimento espresso attraverso l'utilizzo di colori forti e di linee decise. Una delle opere più tarde, la Vucciria sintetizza in maniera esemplare il suo stile: la cruda e realistica immagine del quarto di bue appeso in primo piano, l'accatastarsi delle cassette di frutta e di pesce che, nella loro sovrapposizione, suggeriscono la profondità, la linea centrale dei personaggi, ma soprattutto della donna di spalle in primo piano, che anima e movimenta la composizione.
Tra gli artisti contemporanei siciliani emergono poi alcuni scultori. Pietro Consagra, nativo di Mazara del Vallo (1920) studia a Palermo e giunge poi a Roma, ove si accosta all'arte astratta. Le sue sculture lasciano trasparire la ricerca sui materiali, seguita poi dal tentativo di annullare lo spessore della materia, realizzando opere con lamine sottilissime. In Sicilia, il suo nome è sicuramente legato a Gibellina, ove realizza l'imponente Stella d'ingresso alla città, e alla Fiumara d'Arte. Lo scultore Emilio Greco, nato a Catania nel 1913, s'ispira alle forme classiche, in una continua ricerca dell'armonia e dell'equilibrio. Ed è per questo che studia sia l'arte greca, che quella etrusca, romana e rinascimentale. Uno dei suoi soggetti preferiti è il corpo femminile, ma si dedica anche ad altri temi quali ad esempio quelli legati alla sfera religiosa (realizza nel 1961-64 la porta bronzea del Duomo di Orvieto e il monumento a Papa Giovanni XXIII in S. Pietro a Roma). Suo è anche il monumento a Pinocchio a Collodi. Infine Salvatore Fiume (1915-1997), noto anche come Giocondo, è attivo in vari campi tra cui la scultura, la scenografia e la pittura, che gli permette di ottenere un rapido successo. I suoi dipinti, che riflettono la diversità delle sue fonti ispiratrici, vanno dalla rappresentazione di una natura idealizzata alla piatta realtà della vita quotidiana (come la raffigurazione di donne al mercato), passando dalle ricchezze delle varie civiltà che si sono succedute in Sicilia: la sua arte si tinge di un tocco di orientalismo quando egli si riferisce all'influenza araba. In tarda età, Fiume si dedica inoltre all'arte sacra illustrando alcuni episodi biblici per le edizioni Paoline.
Per concludere, si ritiene opportuno evocare la Fiumara d'arte, situata nel massiccio dei Nebrodi, una mostra permanente di opere contemporanee dovuta all'iniziativa di un industriale siciliano, che accoglie artisti di ogni genere.


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