L'isola
conosce periodi di splendore anche nell'età medievale, sia
per la sua immutata importanza economica, sia per il rigoglio
culturale favorito dall'incrociarsi, così com'era avvenuto
nell'età antica, di numerose e vivide culture. In special
modo, l'isola ha modo di provare per circa due secoli la
proficua dominazione musulmana, prima di conoscere il governo
normanno e di divenire fulcro dei disegni imperiali degli
Hohenstaufen. Le mirabili e originali testimonianze architettoniche
arabo-normanne, la presenza di una florida tradizione letteraria
in volgare e di una tradizione di studi (in Sicilia nell'XI
secolo vengono tradotti per la prima volta in latino alcuni
Dialoghi di Platone) fanno della Sicilia medievale una terra
colta e imprescindibile per la comprensione dell'intera
storia europea.
491 |
Gli
Ostrogoti di Teodorico si annettono l'isola: viene riorganizzata
l'amministrazione ispirandosi a quella imperiale. Estesi
sono i possedimenti terrieri di proprietà della Chiesa
romana. |
535 |
Belisario,
generale di Giustiniano, al principio della guerra goto-bizantina,
annette la Sicilia all'impero romano d'Oriente: la Sicilia,
dove ancora si parlava comunemente sia il greco sia
il latino, è culturalmente vicina all'Oriente bizantino. |
652 |
Prime
scorrerie degli Arabi nell'isola: dal campo fortificato
di Kairouan (Tunisia) salpano numerose flotte saracene. |
663 |
Per
ragioni di opportunità politica. il basiléus bizantino
Costante II risiede a Siracusa. |
725 |
Crisi
iconoclastica: la Sicilia rimane fedele al culto delle
immagini. Nel 732 la chiesa siciliana dipende dal patriarcato
di Costantinopoli. |
827 |
Sbarco
degli Arabi a Mazara. Gli invasori (per lo più Berberi
e Persiani) conquistano Palermo (831) resa poi loro
capitale. |
842-859 |
Cadono
Messina, Modica, Ragusa ed Enna: l'esercito bizantino
viene sgominato e la resistenza degli indigeni cristiani
viene debellata. Solo la parte nordorientale dell'isola
resiste validamente grazie agli aiuti bizantini. |
878 |
Siracusa,
l'antica capitale, viene espugnata e distrutta. |
902 |
Cade
Taormina, ultima piazzaforte bizantina in Sicilia. Si
estingue la dinastia degli Aghlabiti. |
948-1040 |
Governa
l'isola la dinastia emirale dei Kalbiti, di origine
araba e fedele ai Califfi del Cairo. L'arrivo degli
Arabi provoca una frattura nella vita politica ed economica
dell'isola: se la parte occidentale conosce una proficua
età di collaborazione tra indigeni e invasori, la regione
di Siracusa non viene mai pienamente assoggettata al
dominio arabo, anche se il loro arrivo sigla la decadenza
dell'antica metropoli e della Sicilia orientale, di
lingua e cultura greca. La parte nordorientale dell'isola,
addirittura, saldamente cristiana offre una dura resistenza. |
Palermo
diviene il simbolo della civiltà arabo-sicula: popolosa
(circa trecentomila abitanti) e ricca, essa possiede intorno
al suo antico centro una fascia di sobborghi agricoli e
amministrativi: conta 300 moschee e altrettante madrasa
(scuole coraniche). All'emiro si affianca una influente
assemblea (giama'a), composta dall'aristocrazia locale.
La regione attorno alla città offre il migliore esempio
del successo economico della dominazione araba: il frazionamento
della proprietà terriera, a vantaggio dei nuovi arrivati,
impone una conduzione agricola intensiva e sofisticata (spesso
favorita da efficaci reti di canali d'irrigazione), avvalorata
dalla coltivazione di specie preziose e rare, come il cotone,
il lino, la canapa, la canna da zucchero, il riso, gli agrumi,
lo hennè, la frutta secca, i datteri.
Accanto
alla ricchezza della vita materiale, fiorisce la cultura,
alimentata dai contatti con la civiltà dell'islam mediterraneo
(l'Andalusia per la cultura letteraria, il Maghreb e l'Egitto
per la cultura scientifica). Fulgido esempio ne è la splendida
letteratura in lingua araba fiorita alla corte palermitana.
In particolare, è la poesia a essere amata e coltivata.
Scrive Ibn Hamdis, nel salutare malinconicamente la terra
di Sicilia caduta nelle mani dei Normanni: "un paese cui
la colomba prestò il suo collare / e il pavone vestì del
manto screziato delle sue penne".
1061 |
I
Normanni sbarcano in Sicilia. La riconquista cristiana
impiega un trentennio per scacciare gli Arabi dall'isola.
Nonostante ciò, la cultura islamica prospera fino alle
soglie del XIII secolo. |
|