SORTINO
Sortino
si trova in provincia di Siracusa, a circa 430 metri sul
livello del mare. La citta' conta circa 9.200 abitanti.
Il
suo bagaglio storico e' collegato, come altre localita'
vicine, al sito di Pantalica presente nella stessa zona.
Gia' a partire dal XIV secolo si hanno sue notizie: in questa
fase storica la citta' era feudo dei Moncada e successivamente
degli Eredia; la baronia fu poi acquistata dai nobili Gaetani.
Il borgo medievale raggiunse ben presto notevoli dimensioni
ed una discreta popolazione, ma fu notevolmente danneggiata
dal terremoto del 1693, evento tragico che costrinse i superstiti
a ricostruire la citta' nei pressi della collina denominata
Cugno di Rizzo.
Attualmente,
Sortino si presenta con tessuto viario ortogonale basato
su due assi viari principali che vanno ad intersecarsi nella
ottagonale Piazza dei Quattro Canti. La maglia viaria presenta
anche delle chiare reminescenze islamiche.
Una
visita guidata della citta' deve iniziare dal monumento
sacro cittadino principale, cioe' la settecentesca Chiesa
Madre intitolata a San Giovanni Evangelista. Essa si presenta
al pubblico con la sua facciata barocca suddivisa in tre
ordini ed una struttura interna con una pianta a croce latina
ed una suddivisione in tre navate. Al suo interno e' possibile
ammirare varie opere d'arte a tema sacro, a partire dagli
affreschi che decorano la volta ed il catino dell'abside,
realizzati da Giuseppe Crestadoro, le tele raffiguranti
"San Giovanni Evangelista" e "La Vergine
e San Gaetano" - anch'esse realizzate dall'artista
appena citato -, la tela raffigurante la Deposizione realizzata
dall'artista palermitano Vito D'Anna, il fonte battesimale
ed il settecentesco organo.
La
settecentesca Chiesa intitolata a S. Antonio Abate va ricordata
per i suoi tre portali d'ingresso, per la semplicita' della
sua struttura interna che prevede una sola navata ed una
volta affrescata da Giuseppe Crestadoro, nonche' per alcune
opere come la tela raffigurante "La Glorificazione
di S. Antonio".
La
settecentesca Chiesa dell'Annunziata si presenta con una
scalinata, un prospetto molto semplice arricchito dalla
presenza di un portale imponente che prevede delle colonne
scalanate ed un cornicione ornato. Il suo interno ha una
sola navata e varie opere realizzate da Giuseppe Crestadoro,
a partire da quelli settecenteschi presenti nella volta,
e una pala raffigurante "L'Annunciazione della Vergine"
realizzata da un ignoto cinquecentesco.
Attigua
alla precedente Chiesa e' quella del Purgatorio che si presenta
con la sua cupola ottagonale, i suoi due ordini, una sola
navata interna ed un presbiterio semicircolare.
Ulteriore
tappa di questo itinerario culturale dedicato ai monumenti
sacri cittadini riguarda la Chiesa di San Sebastiano, ultimata
agli inizi del XVIII secolo. Anch'essa prevede alcune opere
realizzate dal Crestadoro, a partire dal settecentesco affresco
raffigurante "Il Martirio ed il Giudizio di San Sebastiano".
All'interno della Chiesa si trova anche la settecentesca
statua raffigurante lo stesso Santo.
La
Chiesa intitolata alla Nativita' di Maria e' una struttura
barocca attigua al Monastero di Montevergini. L'interno
della Chiesa prevede una sola navata e svariate opere d'arte,
a partire dagli affreschi realizzati da Sebastiano Lo Monaco
e raffiguranti "La Cacciata dei Mercanti dal Tempio"
ed "Il Trionfo della Fede". Il pavimento e' realizzato
con piastrelle di maiolica e porta la raffigurazione de
"La Pesca Miracolosa".
Tra
le Chiese minori cittadine citiamo quella intitolata a Santa
Sofia - con una suddivisione interna in tre navate, la Chiesa
conserva una statua raffigurante il Cristo alla Colonna
ed una settecentesca statua raffigurante Santa Sofia -,
quella intitolata a San Pietro - dallo stile semplicissimo
e con una sola navata - e quella dei Cappuccini - da ricordare
soprattutto dal punto di vista culturale perche' custodisce
una preziosissima biblioteca comprendente vari incunaboli
cinquecenteschi e seicenteschi.
Dal
punto di vista naturalistico la citta' va ricordata per
la sua stretta vicinanza con Pantalica,
il complesso di necropoli e abitati che si espande tra i
valloni di Cava Grande e del Fiume Anapo.
Tale
complesso va ricordato perche' e' la testimonianza delle
radici storiche della Sicilia, e precisamente dell'antica
Hybla fondata intorno al XIII secolo. L'area presenta delle
zone interessanti, a partire dall'esterna necropoli di Filiporto
contenente un migliaio di tombe, il villaggio bizantino
di San Micidiario, la Necropoli di nord-ovest del XII-XI
secolo A.C., la Necropoli della Cavetta risalente al IX-VIII
secolo e l'Anaktoron, un palazzo megalitico che, per la
sua struttura, ricorda i Palazzi Micenei della Grecia.
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