Storia
Importanti
esplorazioni archeologiche hanno messo in evidenza alcune
stazioni dell'età della Pietra scheggiata negli Iblei
e nella parte più meridionale della Sicilia.
Con il passaggio all'età neolitica comparvero l'agricoltura,
l'allevamento, l'uso della ceramica e i primi insediamenti
in villaggi chiusi, e portatori di questa civiltà
sarebbero state popolazioni di pastori e agricoltori provenienti
dall'oriente, di stirpe e lingua mediterranea.
Intorno
al XIII e XII secolo a.C. su questa parte dell'isola approdarono
i Siculi dotati di capacità tecniche più evolute
e impregnati di cultura mediterranea.
Colonizzazione greco-romana.
L'intenso
processo di colonizzazione greca che interessò la
Sicilia orientale all'inizio dell'VIII secolo si può
in gran parte identificare con le vicende di Siracusa vera
città-regno e avamposto dell'Ellade. I primi ad insediarsi
nell'isolotto di Ortigia furono un gruppo di Corinzi nel
734 a.C.
La
crescita di Siracusa fu rapida e tumultuosa, a causa di
una lunga serie di tensioni sociali che favorirono l'avvento
del tiranno Gelone, capostipite dei Dinomenidi (485-478
a.C.). Sotto di lui la città fu ingrandita e attraversò
un periodo di particolare splendore, culminante nella vittoria
di Imera sui Cartaginesi.
Il
fasto della corte siracusana continuò anche sotto
il successore Gerone (478-467 a.C.) mecenate dei più
celebri poeti e filosofi dell'epoca. Successivamente le
mire espansionistiche della città la portarono a
scontrarsi con Atene, potenza concorrente nel dominio del
Mediterraneo. Dopo un lungo assedio, gli Ateniesi furono
definitivamente sconfitti (413 a.C.).
Più
pericolosa la minaccia dei Cartaginesi, che, conquistata
Selinunte, Imera e Agrigento, miravano a colonizzare anche
Siracusa. Dionisio I (406-367 a.C.), preso il comando dell'esercito
riuscì a contenerne la minaccia, dando contemporaneamente
il via ad un programma di rafforzamento militare della città.
Ma la guerra, tra alti e bassi, continuò anche sotto
i suoi successori, Timaleonte di Corinto e Agatocle. Sotto
Ierone II (269-215 a.C.) Siracusa godette finalmente di
un lungo periodo di prosperità e di pace, l'ultimo
prima della conquista romana, avvenuta nel 212 a.C. , dopo
una strenua resistenza in cui ebbe ruolo di primo piano
Archimede con le sue geniali macchine belliche. Incorporata
nella provincia di Sicilia Siracusa cessò di essere
città sovrana. Sottoposta alle spoliazioni del governo
di Verre, durante l'età imperiale, iniziò
la sua decadenza.
Nell'878
Siracusa fu definitivamente occupata dagli Arabi, nel 1038
venne conquistata dai bizantini al comando di Giorgio Maniace.
Passò poi ai Normanni e agli Svevi e nel XIV secolo
agli aragonesi.
Sotto
gli spagnoli diventò una piazzaforte militare.
Il
violento sisma che si abbatté sulla Sicilia orientale
nel 1693 provocò grandi danni all'area siracusana.
Diverse realtà urbane quali Augusta, Avola, Ferla,
Francofone, Lentini, Noto, Palazzolo Acreide furono o seriamente
danneggiate o completamente distrutte. Gran parte dell'attuale
assetto insediativi o dell'architettura del Siracusano si
definì nel '700 e dalle macerie di un'immane tragedia
presero corpo assetti urbani e architettonici di straordinario
valore ed originalità: l'impianto urbano di Avola
di nuova costruzione, lo splendido centro barocco di Noto,
il riassetto territoriale viario di Palazzolo Acreide. Tra
la fine dell'Ottocento e gli inizi del '900 tutta la provincia
e specialmente Siracusa subirono profonde trasformazioni
(crescita edilizia, nascita di nuovi quartieri).
Durante
la II guerra mondiale Siracusa e parte della sua provincia
vennero gravemente danneggiate dai bombardamenti anglo-americani
e, dopo lo sbarco degli alleati, da quelli tedeschi. Il
nuovo decollo della città di Siracusa e della sua
area provinciale è da mettere in relazione con la
sua posizione, con la presenza di un ottimo porto naturale,
con la sua crescita del settore primario, con le attrattive
turistiche, ma soprattutto con l'impetuoso sviluppo industriale.
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