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                      colazione o per dessert Granita, passione siciliana
  
                      ( in english )  Un 
                      famoso slogan pubblicitario mette a confronto i primati 
                      italiani "condivisi" con altre nazioni. In Sicilia ce n'è 
                      uno tutto nostro, del quale gli altri non osano mettere 
                      mai in discussione l'origine. No, ma cosa avete pensato? 
                      Stiamo parlando di un piacere, della frescura estiva con 
                      cui salvaguardiamo il palato mettendolo a riparo dal caldo 
                      afoso di quest'isola. Signore e signori, la vera regina 
                      dell'estate, colei che resiste a tutte le mode, insomma 
                      la granita.
 Certo, 
                      come appartenente ad una famiglia reale - quella del buon 
                      gusto e dei piaceri della gola - ogni città ne rivendica 
                      la provenienza, i vagiti, i primi passi, l'imprimatur, l'inevitabile 
                      successo. Ragusaonline propone ai suoi visitatori una versione 
                      iblea della granita, o meglio una storia modicana, come 
                      tante squisitezze zuccherine che fanno di Modica la capitale 
                      siciliana di dolci e affini.  
                       La 
                      granita nasce attraverso esperimenti antichi. La neve, ad 
                      esempio, che veniva conservata sotto il pagliericcio e su 
                      cui veniva spruzzata una dose di sciroppo. Le prime macchine 
                      rudimentali per produrre granite in una certa quantità si 
                      trovano al "Caffè Orientale" del cav. Civello. Una tinozza 
                      viene fatta girare a mano dentro un pozzetto. Tra tinozza 
                      e pozzetto si forma il ghiaccio che viene "tenuto" col sale 
                      grosso ( 2 parti di sale e 1 di ghiaccio). Era il tempo 
                      del monsù, figura caratteristica, colui che caricava la 
                      tinozza sulle spalle per portarla direttamente nei luoghi 
                      dove veniva consumata, per lo più feste nobiliari.  Anche 
                      la "mezza", termine con cui viene ancora adesso indicata 
                      la granita ha un sua spiegazione. Secondo Ignazio Iacono, 
                      che dell'Orientale fu garzone, oggi titolare del "Caffè 
                      dell'Arte", vero e proprio tempio dell'arte delle granite 
                      a Modica, la "mezza"era equivalente a mezzo limone, ovvero 
                      alla quantità dell'agrume che bastava per condire il ghiaccio 
                      di una granita. Il termine, una volta coniato, servì ad 
                      indicare anche la quantità delle granite di altro gusto.
 Oggi, 
                      nelle moderne macchine dette mandecatrici, tinozza e pozzetto 
                      sono un tutt'uno e funzionano automaticamente, anche per 
                      ottenere le cremolate. Tuttavia, la mano dell'uomo, anzi 
                      del pasticciere, si fa notare, eccome. Quante volte ci siamo 
                      ritrovati a masticare una granita troppo ghiacciata? Forse 
                      è dipeso dalla quantità di zucchero utilizzato o dalla scarsa 
                      mescolanza una volta inserita nel bancone da bar: è l'effetto 
                      dei grassi che, se non mescolati di frequente, tendono progressivamente 
                      a raggrupparsi al centro del contenitore, facendo indurire 
                      la parte più all'esterno.   Per 
                      il gusto delle granite non c'è che da scegliere. Limone 
                      e caffè sono classici da prima colazione accompagnati dalle 
                      brioche che fanno storcere la bocca ai cultori delle diete. 
                      In questo caso, la brioche può essere sostituita da un meno 
                      calorico panino. Mandorla bianca o tostata e granita di 
                      fragola sono per piaceri sopraffini. La granita di cioccolata 
                      è per i golosi, quella di gelsi (ma non tutti la fanno) 
                      è dei buongustai. Ma attenzione: devono essere rigorosamente 
                      gelsi neri, perché quelli bianchi, per quanto dolci, non 
                      mantengono sufficiente sapore.
 Anche 
                      negli abbinamenti le scelte sono piuttosto rigide: si a 
                      caffè, cioccolata, gelso, fragola e panna. Ma come si fa 
                      a inzuppare, come fanno alcuni turisti stranieri, la brioche 
                      nella panna che sovrasta il gusto del limone? Provate, allora, 
                      ad un diversivo: granita di limone più una spruzzatina di 
                      aperol. Si chiama "Antiruggine", l'ha inventata Iacono 15 
                      anni fa.  Antonio 
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                      Colazione o per dessert LE 
                      GRANITE - passione siciliana
                     INTERVISTA 
                      CON PIERO SELVAGGIO, modicano, ambasciatore della 
                      cucina italiana nel mondo. 
                     Antica 
                      Bettola dell'800in 
                      una grotta, nei pressi del Castello di Modica, Giuseppe 
                      Lucifora ha ricavato un Museo di storia modicana dove si 
                      possono gustare i succulenti piatti della vecchia tradizione 
                      siciliana.
 RICETTE 
                     Salate 
                     
                    
                     
                      
                      Dolci 
                     
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