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A SPASSO PER LE VIE

Il centro storico della città coincide con piazza Garibaldi, punto di incontro delle due principali arterie cittadine, attorniata dal Municipio (ex convento dei Carmelitani), dalla cattedrale e dalla facciata barocca della Chiesa di S. Sebastiano, caratterizzata, come S. Agata (in fondo a corso Umberto) e S. Croce (la si scorge alla fine di corso Vittorio Emanuele), dall'intonaco rosso scuro che contrasta con il colore del tufo degli elementi architettonici. Al centro troneggia la Fontana dei Tritone (1956), opera di Michele Tripisciano, artista nisseno, su un modello ottocentesco. Il gruppo bronzeo raffigura un cavallo marino minacciato da due mostri alati e trattenuto da un tritone.
Oltre il municipio, sulla salita Matteotti, si affaccia il secentesco Palazzo Moncada, incompiuto, dalla facciata mossa da mensoloni a figure zoomorfe ed antropomorfe (in restauro).

Cattedrale - Eretta alla fine del XVI sec., possiede, all'interno, affreschi del fiammingo Guglielmo Borremans (1720). L'alternanza di parti dipinte e stucchi le conferisce un aspetto teatrale. La statua lignea secentesca di S. Michele (1615) è opera dell'artista siciliano Stefano Li Volsi (cappella a destra del coro). Nel coro si trova invece un bell'organo in legno dorato realizzato nel 1601.

S. Agata al Collegio - In corso Umberto. Questa chiesa secentesca, dalla facciata in cui si alternano tufo, intonaco rosso e marmo (il portale), conserva all'interno, ricco di tarsie marmoree policrome, una bella pala marmorea di Sant'Ignazio, opera di Ignazio Marabitti. Davanti alla chiesa, si trova la statua di Umberto I.
A est di piazza Garibaldi si estende il quartiere degli Angeli. con ancora il tessuto urbano medievale. Al centro del quartiere si erge la Chiesa di S. Domenico dalla bella facciata curvilinea. All'interno è conservata la tavola La Madonna del Rosario di Paladini. Proseguendo diritti in via degli Angeli, si scorgono su una rupe i resti del castello saraceno di Pietrarossa. Ai piedi della rupe, la chiesa diroccata di S. Maria degli Angeli (XIII sec.) conserva un bel portale (purtroppo puntellato e quasi invisibile).

Museo Civico
(Vedi http://sicilyweb.com/musei/cl-ma.htm)
Via Napoleone Colajanni, 1 (vicino alla stazione ferroviaria). Raccoglie reperti dei siti intorno a Caltanissetta, e mette in luce sia la cultura indigena pre-ellenica che quella greca. Le necropoli greche di Gibil-Gabib (da dove proviene un'interessante botticella fittile del IV sec. a.C. poi usata come urna cineraria) e Vassallaggi (dove è stato ritrovato anche uno strigile, strumento utilizzato dagli atleti per tergere il sudore, visibile anche in un mosaico della villa del Casale, p. 99) occupano le prime due sale. La terza sala ospita i reperti ritrovati nella città greca di Sabucina: un modello ridotto di tempio in terracotta, oggetto votivo del VI sec. a.C., due grandi bachi (uno su un alto piede) atti a contenere bevande o olio (vetrina sulla sinistra) ed un cratere raffigurante la fucina di Efesto, con il dio assiso a battere il ferro caldo (VI-V sec. a.C.). Da Dessueri provengono una bella serie di teiere utilizzate per bollire l'oppio (cultura indigena, XIII sec. a C.) ed un kylix attico con Eracle armato di clava, a testimoniare la grande popolarità dell'eroe in Sicilia. L'ultima sala riunisce pezzi di cultura indigena di particolare raffinatezza. Si notino il decoro geometrico e la stilizzazione in rilievo di una testa di toro in molti dei pezzi fittili e le due statuette offerenti in bronzo (VII-VI sec. a.C.) al centro della sala. In fondo sono esposti uno schiniere (gambale) ed un elmo bronzei del periodo coninzio (VI sec. a.C.).

FUORI CITTA'

Abbazia di S. Spirito - Consacrata nel 1153, ma fondata da Ruggero I (XI sec.), è in stile romanico con le tre tipiche absidi normanne ornate da lesene collegate, in alto, da piccoli archi. All'interno si trovano un bel crocifisso ligneo del '400 ed una vasca romanica per il battesimo ad immersione per bambini ornata da palmette stilizzate.

DINTORNI

I siti archeologici - Gli scavi realizzati (ed ancora in corso) nella provincia di Caltanissetta sono visitabili, anche se a volte difficilmente raggiungibili e sicuramente poco frequentati. Se ne consiglia la visita solo agli appassionati.
Sabucina - 12 km a est di Caltanissetta, sulla strada statale per Enna. Seguire poi le indicazioni. Sono stati riportati alla luce resti di un villaggio capannicolo (XII sec. a.C.), la successiva fase indigena (VII sec. a.C.) ed un tratto di mura del V o IV sec. a.C.
Vassallaggi - Da Caltanissetta, imboccare la SS 640 e proseguire poi in direzione S. Cataldo. Seguire le indicazioni fino al bivio che indica Serradifalco a sinistra e S. Cataldo a destra. Qui le indicazioni per gli scavi sono errate ed indicano verso destra, mentre si deve proseguire diritti. A pochi metri imboccare, sulla destra, una piccola strada asfaltata delimitata da un cancello normalmente aperto (pannello indicatore) e seguirla fino a quando diviene sterrata (fattoria sulla destra). Una recinzione verde sulla sinistra delimita gli scavi. Nella zona è stato individuato un centro abitato di origini antiche. L'area comprende un santuario dedicato alle divinità ctonie circondato da una cinquantina di edifici di servizio per gli addetti al culto.
Gibil-Gabel - 6 km a sud di Caltanissetta. Sono state riportate alla luce le rovine di una antica città sicana e della sua necropoli.

STORIA

Nel cuore della Sicilia, Caltanissetta si estende su un altopiano a 568 m di altitudine. Piccola cittadina greca, subisce il destino del resto della Sicilia, passando da una dominazione all'altra. Raggiunge la massima prosperità agli inizi del '900, con lo sfruttamento dei giacimenti di zolfo, attività che ben presto diviene primaria. Caltanissetta diviene la maggior esportatrice di zolfo ed arriva a coprire i 4/5 della produzione mondiale. La concorrenza americana è però in agguato e diviene così spietata da far chiudere tutti i giacimenti della zona.
La città è conosciuta per i fasti con cui si celebra la Settimana Santa: la sera del giovedì ha luogo la sfilata dei bei gruppi statuari opera ottocentesca di artisti napoletani, che illustrano scene della passione (particolamente espressivo l'insieme della Deposizione) e conservate presso la Chiesa di Pio X in via Colajanni; il venerdì sera, l'effige del Cristo Nero è portata in processione per le strade della città.

UN BUON INDIRIZZO
Il ristorante VICOLO DEL DUOMO, in una stretta viuzza a lato del Duomo, in piazza Garibaldi, prepara piatti tradizionali nisseni.


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