THAPSOS
E'
sulla penisola di Magnisi, collegata alla terraferma da
uno stretto istmo sabbioso e situata tra i golfi di Augusta
e Siracusa, che nella media età del Bronzo (XV-Xlll
sec. a.C.) si sviluppa una delle più importanti culture
preistoriche. Il ritrovamento di ceramiche micenee e di
tipo maltese fa pensare che Thapsos sia stata un importante
emporio commerciale.
VISITA
Si sono portati alla luce rilevanti resti di un abitato
in cui si riconoscono capanne a pianta circolare risalenti
al XV-XIV sec. a.C.. in alcune delle quali sono ben evidenti
i fori per l'alloggiamento dei pali di sostegno del tetto
e il focolare centrale
Ad
una fase successiva (Xlll-Xll sec.) apparterrebbero dei
veri e propri complessi abitativi composti da più
ambienti a pianta rettangolare che si dispongono attorno
a un cortile centrale acciottolato, di chiara influenza
micenea. Si osservino anche, risalendo un lieve pendio in
direzione ovest, le cisterne per la raccolta delle acque
e la canalina che le convogliava verso l'abitato.
Proseguendo
sulla sterrata che continua a fianco del sito archeologico,
in direzione sud, si notano alla propria sinistra tracce
di fortificazioni risalenti all'età del Bronzo Antico,
con basamenti delle torri di avvistamento.
Dopo
alcune centinaia di metri si arriva all'area di una vasta
necropoli che comprende circa 450 tombe a grotticella artificiale
dotate di vestibolo costituito nella maggior parte dei casi
da un semplice pozzetto o dotato di un dromos o corridoio
(si notano nelle sepolture in riva al mare dove l'azione
delle onde li ha portati alla luce). Le camere sepolcrali
sono a pianta circolare con soffitto a volta e in alcuni
casi nicchie alle pareti (ben visibili in una tomba la cui
volta è crollata), dove venivano deposti i corredi
funebri. Le sepolture erano a gruppi allargati, spesso anche
molto numerosi; il rito sepolcrale consisteva nell'inumazione.
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