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Famosa sin dall'antichità per le sue acque termali clorurosalsojodiche che sgorgano ad una temperatura di 43°C. Termini è anche un importante porto ed è dotata di un estesa area industriale. La città inizia ad assumere una certa importanza quando, dopo la sconfitta inflitta dai Cartaginesi ad Himera nel 408 a.C.. gli imeresi si stabiliscono qui, nelle vicinanze di una fonte termale. Divenuta colonia romana, attraversa un periodo di grande prosperità. Decade all'epoca delle invasioni barbariche per poi rifiorire nel periodo arabo e normanno. Divenuta nel Medio Evo principale porto di esportazione del grano saraceno, viene in seguito particolarmente protetta dai Vicerè spagnoli nel XVI sec.
Oggi Termini comprende un nucleo più antico che si trova nella città alta e la città bassa, moderna. Molto animato è il Carnevale che vanta una certa tradizione, con sfilate di carri allegorici e gruppi mascherati.

ALLA SCOPERTA DEL CENTRO

Si può partire da piazza Duomo, sulla quale si affaccia anche il Palazzo del Comune che possiede una ex-Sala Consiliare decorata con affreschi di Vincenzo La Barbera (1610) che narrano la storia della città.

Duomo - Ricostruito nel XVII sec, conserva al suo interno (4° cappella a destra) un fine altorilievo marmoreo della Madonna del Ponte di Ignazio Marabitti (1842), una pregevole statua lignea dell'Immacolata opera del Quattrocchi (1799) nell'omonima cappella e, nella cappella di S. Bartolomeo, un'interessante portantina rococò per recare la Comunione agli ammalati, di influenza veneta.

Museo Civico - In via Museo Civico, dal lato opposto della piazza rispetto al Duomo. Il percorso museale, ben allestito e arricchito da utili pannelli esplicativi, comprende una sezione archeologica e una pinacoteca. Nella prima sono esposti materiali risalenti al Paleolitico e al Neolitico provenienti da grotte locali, reperti degli scavi di Himera, tra cui spiccano due bei crateri attici a figure rosse (V sec. a.C.), una collezione numismatica (monete greche, romane e puniche) e infine, nel salone, ceramiche ellenistiche e romane, lucerne, vasetti e unguentari provenienti da corredi funebri, statue togate provenienti dal Foro e dalla cosiddetta casa di Stenio (I sec. d.C.). ritratti tra cui quello di Agrippina, madre di Caligola, che conserva ancora tracce di pittura, tubazioni dell'acquedotto Cornelio, epigrafi romane. Dal salone archeologico si accede alla cappella di S. Michele Arcangelo, affrescata da Nicolò da Pettineo, che ospita tra gli altri un trittico con la Madonna e Santi di Gaspare da Pesaro (1453), una croce marmorea bifacciale (XV sec.) di scuola gaginesca, e una scultura Iignea del XV sec., dall'interessante iconografia, che raffigura a Trinità in forma di Pietà (lo Spirito Santo è personificato). Dalla cappella si accede alla Pinacoteca (piano superiore) che raccoglie opere pittoriche dal XVII al XIX sec. In particolare si segnalano un'Annuciazione fiamminga (XVI sec.), alcune opere del pittore locale Vittorio la Barbera (Crocifissione. XVII sec.), il S. Sebastiano di Solimena e, in una piccola saletta in fondo, un piccolo trittico bizantino da viaggio su tavola (XVIII sec.)
Imboccando via Belvedere, alle spalle del Duomo, si giunge alla terrazza da dove si ha un bel panorama sulla costa. Poco più avanti a sinistra si trova la graziosa chiesetta di S. Caterina d'Alessandria (XIV sec.) con bel portale a sesto acuto sormontato da un bassorilievo con l'effigie della santa. Poco oltre si entra nell'ombroso parco di Villa Paimert, dove si possono vedere i ruderi della Curia romana. Uscendo dalla villa e seguendo via Anfiteatro si trovano i resti dell'Anfiteatro romano (I sec. d.C.), di cui sono ben evidenti i piloni deIIambulacro esterno.
Si torna in piazza Duomo e si imbocca via Mazzini: più avanti a destra la Chiesa del Monte, secentesca, fu a lungo utilizzata come Pantheon cittadino.

La città bassa - Scendere alla città bassa per la serpentina Balsamo (riprendendo l'automobile). Ad una curva a sinistra si può sostare in un vicolo che parte sulla destra per ammirare un bello scorcio sulla cupola in maiolica azzurra della Chiesa dell'Annunziata.
Si giunge in piazza delle Terme, dominata dalla mole del Grande Albergo delle Terme, edificato nel XIX sec. su progetto dell'architetto Damiani Almeyda.

NELLE IMMEDIATE VICINANZE

Acquedotto Cornelio - Seguendo la statale per Caccamo, si imbocca una deviazione a sinistra (segnale giallo); dopo circa 300 m, ad una curva si vede alla propria sinistra l'acquedotto romano, a due ordini di arcate, che corre a cavallo della valletta formata dal torrente Barratina.

DINTORNI

Scavi di Himera - 18 km a est. Fondata neI 648 a.C. da coloni di Zancle, Himera fu teatro di una schiacciante sconfitta dei Cartaginesi ad opera di Agrigentini alleati ai Siracusani (480 a.C.). NeI 408 a.C. però, i Cartaginesi, sbarcati nuovamente sull'isola, la conquistarono e la rasero al suolo per sempre.
Il sito dell'antica città si trova in cima a una collina a sud della statale Messina-Palermo. Qui sono stati portati alla luce resti delle mura e parte dell'area sacra con tre templi. Lungo la strada che sale agli scavi si trova l'Antiquarium, che sarà adibito all'esposizione di reperti degli scavi.
L'edificio più importante e il meglio conservato è però il Tempio della Vittoria (V sec. a.C.). che si trova ai piedi della collina, a nord rispetto alla statale. E' probabile che i Greci ne abbiano imposto la costruzione ai Cartaginesi per celebrare la loro vittoria nel 480 a.C.; il tempio dedicato ad Atena, era in stile dorico con 6 colonne sul lato frontale e 14 sui lati lunghi: sono ben visibili resti di colonne, della cella, del pronao e dell'opistodomo. Le grondaie erano splendidamente decorate con sculture a testa leonina e sono oggi conservate al Museo Archeologico di Palermo.

San Nicola l'Arena - 13 km a ovest. Un castello dotato di tre torri circolari fronteggia il bel porticciolo turistico di questa località balneare. Prospiciente il porto un capanno in rovina conserva ancora i barconi utilizzati per la pesca al tonno; in lontananza (verso ovest) si vede la suggestiva torre di awistamento situata sul Capo Grosso.


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