TAORMINA
Splendidamente
adagiata sull'altopiano roccioso a 200 m di altitudine.
Taormina occupa una posizione stupenda, a balcone sul mare
e di fronte all'Etna. Meta di viaggi fin dal '700, è solo
verso l'ultimo trentennio del XIX sec, che conosce un notevole
sviluppo turistico. Molti gli stranieri, soprattutto inglesi
e tedeschi, che decidono di costruire ville nella città
e molte le personalità ospitate, dall'imperatore Guglielmo
II a Edoardo VII a famiglie conosciute (i Rothschild, i
Krupp).
Il clima mite, la bellezza del paesaggio e la calma che
regna tutt'intorno hanno reso Taormina famosa in tutto il
mondo.
VISITA
Il
centro di Taormina, pedonale, si costruisce intorno a corso
Umberto I, principale arteria della città, dal quale è possibile
raggiungere tutti, o quasi, i punti di maggior interesse.
IL
TEATRO
Greco
in origine (periodo ellenistico) venne trasformato ed ingrandito
in epoca romana. L'edificio che possiamo ammirare oggi è
infatti quello del II sec. dC. Il teatro è stato costruito
sfruttando la naturale conformazione del terreno: alcuni
gradini della cavea sono stati ricavati direttamente dalla
roccia, Il teatro greco rispettava i canoni classici, con
un'orchestra semicircolare per i musici, i conisti ed i
danzatori, I Romani eliminarono le prime file di gradini
per trasformare l'orchestra in arena (circolare), più adatta
ad ospitare i giochi circensi, ed aggiunsero un corridoio
per l'entrata dei gladiatori e delle belve feroci.
Il rosso dei mattoni, il bianco delle colonne marmoree che
ancora ornano la scena, l'azzurro intenso del cielo sono
i colori dominanti di quest'oasi di pace. Dall'alto della
cavea si può ammirare in tutto il suo splendore il bellissimo
quadro che si offre alla vista: la maestosa presenza dell'Etna,
dalla cima spesso innevata, che digrada dolcemente e sembra
quasi congiungersi con il mare che qui lambisce la costa
formando deliziose baiette. La magia si ripete costeggiando
la parte alta della cavea fino all'estremità sinistra, da
cui si riesce ad abbracciare con lo sguardo anche Taormina.
Il teatro, perfettamente funzionante, ha ospitato in passato
il premio David di Donatello, una delle più importanti manifestazioni
cinematografiche italiane, ed oggi è sede di Taormina Arte,
rassegna internazionale di cinema, teatro, balletto e musica
sinfonica che si svolge nei mesi estivi.
CORSO
UMBERTO I
E' piacevole passeggiare lungo questa via tranquilla, leggermente
in salita, chiusa a valle da Porta Messina
ed a monte da Porta Catania e fiancheggiata
da bei negozi, ristoranti e caffè. Ai lati della via (soprattutto
nel primo tratto sulla sinistra) si dirama un intrico di
stradine che offrono inattesi scorci e profumi, come quello
della frutta di marzapane e della pasta di mandorle della
laboratori di pasticceria. Prima dell' inizio del corso,
appena fuori Porta Messina, si trova la secentesca Chiesa
di S. Pancrazio, secondo la tradizione primo vescovo
di Taormina, che fu edificata sui ruderi di un tempio dedicato
a Zeus Serapide (notare i resti di muro inglobati nella
parete sinistra della chiesa). Possiede un grazioso portale
in pietra di Taormina, affiancato da due nicchie con statue
di santi. Lungo il corso si aprono tre belle piazze.
Piazza
Vittorio Emanuele - Coincide con l'antico foro della
città. Dietro la Chiesa di S. Caterina, dal
bel portale barocco in marmo rosa e pietra di Taormina,
sono ancora visibili delle vestigia antiche. Si tratta dei
resti di un Odeon, un piccolo teatro coperto
risalente al periodo romano (I sec. d.C.) in mattoni rossi.
Palazzo Corvaja - Il nucleo originario, la torre
cubica riconoscibile nel corpo centrale (nel cortile interno)
risale al periodo arabo. Nel XIII sec. viene aggiunta l'ala
laterale sinistra e la scala che conduce al piano nobile,
mentre l'ala destra risale al XV sec. Abbandonato e in stato
di degrado per diversi anni, viene completamente restaurato
alla fine della seconda guerra mondiale. Si possono notare
i differenti stili che si sono succeduti. Arabo è il coronamento
della torre, gotico-catalane
le bifore del salone (che risale al XIII sec.) ed il bel
portale d'accesso al palazzo (la scala che lo precede è
ornata da bassorilievi con scene della Genesi, purtroppo
rovinate), normanna la sala del Parlamento (ala destra)
così chiamata perchè sede, nel quattrocento, del Parlamento
siciliano. All'interno del cortile, sulla destra si trovano
i locali occupati dall'APT, ove si possono ammirare bei
pupi e bellissimi carretti siciliani, dal ricco intaglio
in legno e ferro battuto. L'osservazione attenta di questi
capolavori della tradizione permette la scoperta di mille
particolari che sfuggono ad una prima occhiata.
Naumachie
- Sono in una stradina laterale sulla sinistra. Il nome
ricorda la simulazione dei combattimenti navali amati dai
Romani. Qui però ci si trova di fronte ad una serie di arcate
cieche, in mattoni rossi di epoca romana. Era probabilmente
il muro di sostegno di una grossa riserva d'acqua e faceva
parte di una costruzione rettangolare, forse un ginnasio.
Piazza
IX Aprile - E' una deliziosa piazzetta a balcone sul
mare dalla quale si gode di una bella vista sul golfo e
sull'Etna. Gli altri tre lati sono racchiusi dalla chiesa
di S. Giuseppe (XVII sec.), dalla nuda facciata, di S. Agostino
(oggi biblioteca) e dalla torre dell'Orologio, che si apre
ad arco sulla strada e che dà accesso al borgo del XV sec.
La costruzione che vediamo oggi è della fine del '600, epoca
in cui venne anche aggiunto l'orologio, ma le fondamenta
della torre sembrano risalire addirittura al VI sec. d.C.
quando la torre faceva forse parte di una cinta difensiva.
La piazza è uno dei luoghi di ritrovo e di sosta più affollati,
data anche la presenza di numerosi caffè con tavolini all'aperto.
Piazza
Duomo - Al centro si erge una bella fontana
barocca in pietra di Taormina a base circolare. La vasca
più grande che si apre ad Oriente fungeva un tempo da abbeveratoio.
AI centro, in posizione elevata, si trova l'emblema della
città, un centauro, qui però raffigurato nella versione
femminile e dotato, al posto delle classiche quattro zampe,
di due braccia che reggono una sfera ed uno scettro, simboli
del potere.
Duomo
- La costruzione, dedicata a S. Nicola di Bari, risale al
XIII sec. La facciata, molto semplice. E' ornata da un portale
rinascimentale tra due monofore e sovrastato da un rosone.
Il coronamento a merli le ha valso il nome di cattedrale-fortezza,
il lato sinistro presenta un bel portale a sesto acuto ornato
da un tralcio d'uva che segna il bordo e, in corrispondenza
del transetto, un rosone.
Interno - La struttura è gotica, a croce latina
con una navata centrale che si raccorda alle laterali tramite
archi a sesto acuto. Questi ultimi, sorretti da colonne
monolitiche in marmo rosa, sono sormontati da monofore che
rischiarano la navata centrale. Sul 2° altare della navata
laterale destra si può ammirare un bel polittico cinquecentesco
di Antonello de Saliba.
I
PALAZZI DI TAORMINA
Il
centro storico di Taormina è costellato di bei palazzi che
presentano alcuni tratti in comune: stile gotico con influssi
arabo-normanni: utilizzo della pietra lavica nera, in alternanza
a pietra bianca di Siracusa per formare disegni decorativi
geometrici, sottolineare archi, arcatelle e portali. Questi
intarsi movimentano la facciata dei più interessanti palazzi
di Taormina.
Palazzo
di S. Stefano - Appena prima della Porta di Catania,
imboccare, a sinistra, via del Ghetto. Il bel palazzo
risale al XV sec. Costruito per i Duchi di S. Stefano, la
famiglia De Spuches, di origine spagnola, ha una mole massiccia
che ricorda una casa-fortezza. L'elemento decorativo che
lo caratterizza è una fascia che corre lungo il bordo superiore,
a due colori (in pietra lavica nera e bianca di Siracusa)
che forma un bel motivo geometrico a losanghe. I due ordini
in cui è suddiviso sono scanditi da bifore che si arricchiscono,
in quello superiore, di un arco elaborato. Il palazzo è
sede oggi della Fondazione Mazzullo, con
un'esposizione permanente di sculture e disegni dell'artista
di Graniti (ma ospita anche mostre temporanee, nel periodo
natalizio quella dei presepi in terracotta). Nelle opere
in pietra lavica, granito e bronzo. E' ricorrente la nota
del dolore, in particolare nella serie delle Fucilazioni,
torsi mutilati ed incompiuti, ricchi di espressività e nel
Gatto ferito, forma abbozzata nella pietra, mentre colpisce
l'impenetrabilità dei volti dei busti femminili a volte
appena sbozzati, a volte perfettamente modellati come nell'elegante
Amazzone e in Saffo.
Badia
Vecchia - Si trova lungo via Dionisio I. Il nome
le deriva forse dall'errata supposizione che fosse una abbazia.
L'edificio ricorda molto quello dei Duchi di S. Strano nella
struttura massiccia, nello stile e nel fregio bicolore che
qui corre tra il primo ed il secondo piano formando quasi
un pizzo floreale. Sul fregio poggiano belle bifore.
Palazzo
Ciampoli - Fa da sfondo alla scalinata della salita
Palazzo Ciampoli, a destra di corso Umberto I, poco prima
di piazza Duomo. La facciata di questo palazzo, purtoppo
in stato di degrado e svilita dall'insegna di una discoteca,
che vi si trovava fino ad alcuni anni fa (oggi è invece
un hotel), è suddivisa in due ordini da una fascia decorativa
in pietra cesellata, il bel portale a sesto acuto è sormontato
da uno scudo che riporta la data di costruzione del palazzo:
1412.
I
giardini di Villa Comunale - Via Roma. Fiori
e piante di una grande varietà, dai più banali a quelli
esotici, crescono in questo parco un tempo privato, ove
i proprietari fecero innalzare singolari edifici in stile
eteroclita con un tocco di esotismo. Il più particolare
è tutto ad archi ed arcatelle che lo fanno sembrare, ad
un primo colpo d'occhio, simile a un alveare, nome che in
effetti gli è stato dato (The Beehives) dalla proprietaria,
Lady Florence Trevelyan che, appassionata di ornitologia,
utilizzava questi luoghi per osservare gli uccelli. Dal
vialetto che lo delimita dalla parte del mare, si gode di
un bel panorama sull'Etna e la costa Sud.
ESCURSIONI
Le
spiagge - Taormina sorge alta sul promontorio, ma ai
suoi piedi si stendono belle spiagge. La piccola baia di
Mazzarò è chiusa a sud da Capo Sant'Andrea,
ricco di grotte, tra le quali spicca la Grotta Azzurra.
Le voci dei pescatori che invitano alla gita risuonano su
tutte le spiagge. Oltre il capo si estende la deliziosa
baia chiusa dall'Isola Bella che un'esilissima
lingua di terra collega alla riva. Le spiagge più estese,
Spisone e Mazzeo, si trovano
invece a nord di Mazzarò.
Castello
- 4 chilometri lungo la strada verso Castel Mola. Il
sentiero è sulla destra. E' possiblle raggiungere il castello
anche a piedi, attraverso la "salita Castello", un sentiero
a gradoni che parte da Taormina, da via Circonvallazione
(1 km circa AR) o la Salita Branco che parte da via Qietro
i Cappuccini. Si consiglia di evitare l'escursione a piedi
nei mesi più caldi.
Il castello si erge isolato sulla cima del monte Tauro (m
398). Poco più sotto si trova il Santuario della Madonna
della Rocca. Dal terrazzino che precede la chiesa
si gode di una bella vista sul teatro di Taormina e sulla
città. Si prosegue a piedi per il castello: una fortezza
ricostruita in epoca medievale sui resti dell'antica acropoli.
Dell'edificio, di forma trapezoidale, sono ancora visibili
essenzialmente i muri di cinta ed i resti di una torre.
Anche da qui si gode di una suggestiva vista sul teatro
e su Taormina.
Castel
Mola - 5 km a Nord-Ovest. Questo paesino arroccato
alle spalle di Taormina in posizione panoramica si sviluppa
intorno alla deliziosa piazzetta del Duomo dalla quale si
dirama un intrico di stradine pavimentate. Da diversi punti,
in particolare dalla piazzetta di S. Antonino, si gode di
un bel panorama suIl'Etna, sul Litorale Nord e sulle spiagge
che si estendono ai piedi di Taormina. Sulla destra della
suddetta piazza, una scalinata, il cui accesso è costituito
dall'antico arco d'ingresso alla città qui spostato per
costruire la strada, porta ai ruderi del castello,
di cui si conservano tratti delle mura cinquecentesche e
da dove si gode una bella vista sui monti Venere, alle spalle
del cimitero, e Ziretto, più in basso.
Di origini normanne è la Chiesa dell'Annunziata,
attigua al cimitero, che, pur totalmente ricostruita, conserva
un portale finemente lavorato in pietra bianca. Tipica della
zona è la produzione di vino alla mandorla, un vino liquoroso
di cui alcuni abitanti di Castel Mola si attribuiscono la
paternità dell'invenzione.
STORIA
Dalla
leggenda alla storia
Narra
una leggenda che un'imbarcazione greca, in navigazione nel
tratto davanti alla costa orientale, avesse l'impudenza
di commettere disattenzioni nel fare un sacrificio al dio
del mare Nettuno. Questi, tremendamente adirato, avrebbe
allora fatto alzare un vento così forte da causare un naufragio.
Uno solo dei marinai, scampato alla morte e all'ira del
dio, sarebbe riuscito ad approdare sulla spiaggia di capo
Schisì. Affascinato da questi luoghi, Teocle, il naufrago,
avrebbe dunque deciso di fare ritorno in Grecia per convincere
alcuni suoi compatrioti a venire in Sicilia e a fondare
una colonia: Naxos.
Un fondo di verità nella leggenda c'è: una colonia greca
venne veramente fondata qui nell'VIII sec. a.C. ed ebbe
vita tranquilla fino a quando Dionisio, tiranno di Siracusa,
decise nel 403 a.C. di espandersi in questa parte dell'isola:
sconfitti i coloni, concesse loro di stabilirsi sul pianoro
del monte Tauro (a 200 m sul livello del mare), già occupato
dai siculi. E' da questo momento che si hanno notizie dell'insediamento
di Tauromenion, l'attuale Taormina. Alleata di Roma prima,
conquistata da Ottaviano poi, divenne capitale della Sicilia
bizantina alla caduta dell'impero Romano. Con l'arrivo degli
Arabi venne distrutta, ma subito ricostruita e nel 1079
fu conquistata dal Normanno Ruggero d'Altavilla sotto il
quale ebbe un lungo periodo di prosperità. Nei secoli successivi
conobbe, oltre al dominio spagnolo, anche quello francese
e quello borbonico, fino all'Unità d'Italia.
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