STROMBOLI
Isola-vulcano
di una sobria ed inquietante bellezza, emerge dal mare con
i suoi picchi scoscesi e ripidi e la costa poco ospitale.
La mancanza quasi totale di strade, il paesaggio dall'aspetto
selvaggio, ma soprattutto, e sopra tutto, l'incombente vulcano
che metodicamente ricorda la sua presenza con sbuffi di
fuoco e lapilli, esercitano sul visitatore una strana e
singolare attrazione.
Protagonista del film di Rossellini Stromboli, terra di
Dio (1950) che mette in evidenza la difficoltà di
vivere in una terra così difficile, l'isola resta
una delle mete più affascinanti e suggestive.
Quando
andare e come attrezzarsi
La
visione delle eruzioni è particolarmente suggestiva
con il buio: consigliamo
quindi la salita nel tardo pomeriggio ed il rientro di notte
(non dimenticate
una torcia elettrica) o al mattino successivo. L'escursione
alla cima del
vulcano richiede circa tre ore di cammino in salita e due
in discesa e non presenta particolari difficoltà,
ma è consigliato per buoni camminatori. La gita non
deve essere comunque sottovalutata in particolare nei rari
casi di brutto tempo. A Stromboli esiste la possibilità
di contattare accompagnatori locali autorizzati. Per la
salita si consiglia la normale attrezzatura da escursionista;
gli scarponcini da trekking sono da preferire alle scarpe
da ginnastica. E' inoltre necessario portare con sè
una torcia, un paio di pantaloni lunghi ed una maglietta
di ricambio e, nel caso dell'escursione notturna, il sacco
a pelo. Da non dimenticare una giacca a vento leggera o
un pile per la permanenza in cima dove la temperatura può
abbassarsi.
L'escursione può essere affrontata tutto l'anno,
il periodo migliore risulta essere la primavera avanzata
per il clima mite e le temperature non troppo elevate. Anche
l'escursione estiva, soprattutto notturna risulta piacevole.
Due
i paesi che si trovano sull'isola: sul versante nordorientale,
coperto da un
manto verde, spiccano le bianche casette cubiche di San
Vincenzo (dove si attracca) che si estende a nord con S.
Bartolo, mentre a sud-ovest sorge Ginostra, una trentina
di case abbarbicate alla roccia, completamente isolate (non
ci sono strade, ma solo una mulattiera che si inerpica lungo
il fianco della collina) e collegate al resto del mondo
solo via mare (e non per tutto l'anno) attraverso il porto
più piccolo del mondo. A nord, nel tratto che separa
i due paesi, si trova il versante più impressionante,
arido e scosceso, con la sciara del fuoco, via scelta dalla
lava ogni volta che il vulcano decide di eruttare.
Di
fronte a S. Vincenzo si erge l'isolotto di Strombolicchio,
uno sperone roccioso sulla cui cima si ergono un faro ed
una strana conformazione in cui si ravvisa la forma della
testa di un cavallo.
Il
cratere - L'escursione al cratere di Stromboli è
un'esperienza unica ed affascinante che consente di ammirare
un incomparabile spettacolo naturale. Attraverso un percorso
di rara bellezza, con scorci paesaggistici indimenticabili,
si giunge al cospetto di uno tra i pochi vulcani attivi
al mondo. Il cratere è costituito da un gruppo di
cinque bocche. L'attività esplosiva persistente è
direttamente osservabile da poche centinaia di metri di
distanza: un susseguirsi di esplosioni fragorose che proiettano
in aria lapilli incandescenti costituendo uno spettacolo
che fa dimenticare la fatica del cammino appena concluso.
Ascesa
al vulcano - 5 ore ca AR. Dall'approdo dei traghetti
a S. Vincenzo ci si dirige verso il centro abitato, risalendo
la strada asfaltata che conduce verso S. Bartolo. In breve
tempo si superano le caratteristiche casette bianche e si
imbocca una mulattiera (cartelli di indicazione) inizialmente
lastricata di pietra lavica ed seguito, dopo alcuni tornanti,
sterrata. In venti minuti si raggiunge l'osservatorio di
Punta Labronzo (punto di ristoro e di osservazione dei
crateri) dove inizia la salita vera e propria. Si punta
ora direttamente alla cima,
percorrendo una bella mulattiera immersa nella vegetazione
rigogliosa: il percorso
sale con pendenze moderate lungo numerosi tornanti e sbuca,
al termine della
mulattiera, su un pulpito (fare attenzione!) dal quale si
gode una meravigliosa
vista sulla Sciara del Fuoco, l'enorme pendio nero dove
rotolano i blocchi di lava
che dal cratere raggiungono il mare. Abbandonata la comoda
mulattierà, si
risale un ripido sentiero profondamente inciso nel terreno.
Questa vera e propria
trincea, scavata dall'erosione dell'acqua, consente di raggiungere
un breve
pendio di lava rossastra che richiede un po' di attenzione
e l'uso delle mani per
facilitare la salita. Al termine della facile scalata si
apre, verso sinistra, un bel panorama sul paese e su Strombolicchio.
ormai quasi 700 metri più in basso. A questo punto
la salita procede sull'ampia cresta che conduce alla cima,
sempre ripida e su terreno sabbioso. Giunti finalmente all'altezza
dei crateri si incontrano le prime postazioni, costituite
da bassi muretti di protezione disposti a semicerchio, nelle
quali ci si può sistemare per osservare le eruzioni.
Da questa altezza si vedono, tra uno sbuffo di gas e l'altro,
i crateri; percorrendo l'ultimo facile tratto di cresta,
si raggiunge la cima che è il punto di osservazione
più vicino alle bocche. Con vento favorevole la visione
è a questo punto eccezionale e lo spettacolo indimenticabile:
alte e spaventose le esplosioni si susseguono ritmicamente
tingendo di rosso il nero della notte.
Escursione
notturna in barca - E' forse il modo migliore per apprezzare
tutti i
differenti aspetti di quest'isola. Impressionante la scoscesa
Sciara del Fuoco (si veda sopra) e di notte, le eruzioni
vulcaniche che con una regolarità incredibile stagliano
i lapilli rosso fuoco contro il nero del cielo dando vita
a magnifici fuochi d artificio naturali (le emissioni di
giorno appaiono grigiastre).
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