SEGESTA
Situato
in spendida posizione, tra dolci colline dai colori ocra
e rosso bruno che formano un piacevole contrasto con le
infinite tonalità di verde, il Parco Archeologico
è dominato dalla mole dell'elegante tempio dorico.
L'antica
Segesta, fondata probabilmente dagli Elimi, come Erice,
diviene ben presto una delle principali città del
bacino mediterraneo di influenza ellenistica e, nel V sec.
è la più grande rivale di Selinunte. Per difendersi
da quest'ultima, fa appello, nel 415 a.C. agli Ateniesi,
che vengono però sconfitti da Siracusa, alleata di
Selinunte. Nel 409 a.C. sollecita allora l'aiuto dei Cartaginesi
che, giunti in Sicilia, annientano Selinunte ed Himera.
Segesta viene a sua volta distrutta dal siracusano Agatocle
nel 307 a.C, e rinasce con i Romani. Non si conoscono invece
le sorti della città nel periodo successivo, anche
se si suppone una sua istruzione da parte dei Vandali, il
luogo continua ad essere abitato nel Medioevo come attestano
i resti del Castello Normanno ed una piccola basilica triabsidata
(poi abbandonata e ricostruita come eremo nel XV sec.),
situati ove si trovava la zona nord dell'antica Acropoli.
Quest'ultima sorgeva in due zone divise da una sella. La
zona sud-est era residenziale, mentre quella a nord ospitava
gli edifici pubblici, tra cui il teatro.
GLI
SCAVI
Tempio
- Il tempio di Segesta, uno dei monumenti più perfetti
a noi giunti dall'Antichità, si innalza, in maestosa
solitudine, su un poggio circondato da un profondo vallone
incorniciato da Monte Bernardo e Monte Barbaro, sul quale
si trova il teatro. Eretto nel 430 a.C., è un elegante
edificio dorico dalle proporzioni di una rara armonia. Il
peristilio ha conservato quasi completamente intatte le
36 colonne, in magnifico calcare di una tinta dorata e prive
di scanalature. Questo fatto e la mancanza di una cella
interna ha fatto supporre che la costruzione sia stata abbandonata
prima della fine. A questa teoria si oppone però
l'opinione di alcuni studiosi per i quali l'assenza di ogni
traccia della cella interna (punto da cui normalmente la
costruzione veniva iniziata), testimonierebbe che l'edificio
è in realtà un peristilio pseudotemplare.
A questo si aggiunge il mistero della sua destinazione,
visto che non è stato ritrovato alcun elemento che
possa indicare a quale divinità fosse dedicato.
La strada che sale verso il teatro (2 km Ca. percorribili
anche con una comoda
navetta) offre una magnifica vista sul tempio. Prima del
teatro, sulla destra si
possono vedere i resti dell'Eremo di S. Leone con una sola
abside, ma costruito su
un precedente edificio triabsidato e, alle spalle, i ruderi
del castello normanno.
Teatro
- Edificato nel III sec. a.C. in periodo ellenistico, ma
sotto la dominazione romana, è costituito da un perfetto
e vasto emiciclo di 63 m di diametro sistemato su un pendio
roccioso, i gradini sono orientati verso le colline dietro
le quali, sulla destra, si intravede il Golfo di Castellammare.
Ogni due anni, in estate, il teatro rivive, si riempie di
spettatori pronti ad assaporare, in un legame senza tempo,
le grandi tragedie e commedie che avvincevano gli Antichi.
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