PEDARA
Pedara
si trova a ridosso del versante meridionale dell'Etna, nella
zona dei coni avventizi dei Monti Rossi, dai quali fuoriuscì
la grande colata del 1669, ad un'altitudine di 610 metri
s.l.m. e ha una popolazione di 10.061 abitanti.
L'economia
di Pedara fino ad alcuni decenni fa era si basava esclusivamente
sull'agricoltura: vigneto e frutteto con varietà
di prodotti tipici dell'Etna. Oggi è basata sul terziario,
l'artigianato e il turismo (nei giorni festivi e nei mesi
estivi tocca le 25/30 mila unità).
LA
CITTA'
La
Basilica di Santa Caterina - Ad est di Piazza Don Diego,
si erge imponente la facciata della Basilica "S. Caterina",
di forma rettangolare con smembrature di pietra lavica scura,
aperta da tre eleganti portali e affiancata da un campanile
a torre cuspidata. Sulla facciata laterale, su un riquadro
di marmo di cm 159x156, è disegnato un orologio solare,
uno dei più interessanti della Sicilia. Nell'interno,
oltre alle bellezze artistiche con cui sono affrescati i
pilastri, le volte e le absidi, si conserva un importante
dipinto "Il martirio di S. Caterina", attribuito
a Mattia Preti.
Il
Palazzo Baronale Pappalardo - Sulla Piazza Don Diego
si incontra inoltre il Palazzo Baronale, residenza in origine
di Don Diego Pappalardo, la cui costruzione risale alla
fine del 1600.
Il
Palazzo Baronale Di Giovanni - Sul Corso Ara di Giove
si trova il Palazzo Baronale residenza dei Principi Di Giovanni.
Monumenti
minori e dintorni - Altri monumenti da ricordare sono
la Chiesa di Sant'Antonio, di San Biagio, di San Vito, della
Madonna della Stella, Madonna delle Grazie e posta su una
collinetta a nord del paese, la chiesa dell'Annunziata.
Inoltre, nell'ottocentesco palazzo di Corso Ara di giove
126, ha sede la biblioteca comunale, la quale conta un patrimonio
librario di circa 18.000 volumi con dotazione di opere enciclopediche,
filosofiche, letterarie, scientifiche, storiche, specialistiche,
per ragazzini e bambini. La biblioteca possiede un laboratorio
linguistico e di recente è dotata di un'opera multimediale
in CD-ROM.
LA
STORIA
L'ipotesi
principale è che il nome di Pedara derivi de "Epidauro",
città greca con le stesse caratteristiche ambientali,
ma esistono altre ipotesi, una delle quali lo farebbe risalire
alla posizione geografica "ad Pedes arae" o "Apud
aram" (ai piedi dell'ara). L'ara sarebbe un altare
dedicato a Giove sulle pendici del Vulcano, forse la torre
del Filosofo o l'Etna stesso.
Dai reperti archeologici rinvenuti in parecchie contrade,
si deduce che le origini del centro risalgono al periodo
greco.
Dal tempo della conquista normanna (sec. XII) fino al secolo
XVI il nucleo abitato venne amministrato dalla Curia Arcivescovile
di Catania. Nel 1641 Domenico Di Giovanni, Principe di Trecastagni,
ottenne dagli spagnoli il titolo di Barone di Pedara, che
affidò la gestione del territorio e dei possedimenti
alla famiglia Pappalardo. Si deve a Don Diego Pappalardo
(1636 - 1710), membro dell'Ordine di Malta, lo sviluppo
economico ed artistico del paese ed, in particolare, il
completamento dell'attuale basilica che dedicò a
Santa Caterina d'Alessandria. Fino alla soppressione del
feudalesimo, Pedara rimase feudo dei Di Giovanni e dei loro
eredi, gli Alliata di Villafranca. Nel 1818 venne eretto
a Comune del Regno delle Due Sicilie.
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