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MAPPA DELLA CASA NATALE DI GIOVANNI VERGA

Percorso di visita
1. L'ingresso
2. Il salotto. Un'ampia stanza oggi arredata con bacheche che espongono riproduzioni di manoscritti verghiani (gli originali sono custoditi presso la Biblioteca universitaria regionale di Catania).
Sulla parete destra, una cornice datata 1920 racchiude un diploma con decorazioni floreali e soggetti campestri dipinti da Alessandro Abate, dono dei soci del Circolo Unione allo scrittore in occasione del suo ottantesimo compleanno. In un angolo un busto del Verga e, su un tavolino, in una scatola di legno, una maschera di cera che riproduce il volto di Giovan Battista Verga Catalano, padre dello scrittore.
3. La biblioteca. Sei librerie di noce scuro custodiscono i volumi personali di Giovanni Verga. I dorsi in pelle hanno il fascino discreto e l'eleganza dell'editoria ottocentesca: su alcuni spiccano ancora le iniziali dorate "GV". Tra le numerose dediche di scrittori del secolo scorso, vanno ricordate quelle di Luigi Capuana, testimonianza di un sodalizio affettivo e culturale destinato a rimanere memorabile nella nostra letteratura.
Sul panno del grande tavolo, posto al centro della stanza, sono sparsi pochi oggetti: un tagliacarte, un tampone, la riproduzione in terracotta della campana di Rovereto, il calco della mano di Dina di Sordevolo che dal 1889 sarà la compagna dello scrittore. Alle pareti, un'immagine di Antonino Abate, precettore del Verga, ed un ritratto dello scrittore, opera di Amedeo Bianchi; su di un mobile, una targa di ottone su marmo bianco con la dedica della cittadinanza di Catania allo scrittore in occasione delle celebrazioni per il suo ottantesimo compleanno.
4. La camera da letto. E' un grande ambiente con salottino e caminetto.
Nell'armadio sono contenuti abiti e cappelli d'epoca. Alle pareti vi sono ritratti di familiari e due fotografie incorniciate, opera di Michele Grita, che raffigurano il Verga e il nipote Marco.
5, 6, 7, 8. Altri ambienti utilizzati per camere da letto, salottini e disimpegni. Alle pareti alcune incisioni: due sono opera di Francesco Di Bartolo.
9. La stanza da pranzo. A una parete, un dipinto di Calcedonio Reina, pittore e poeta contemporaneo di Giovanni Verga, amico del Di Bartolo e di Mario Rapisardi.

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