La
sede museale risale agli anni Cinquanta; originariamente
progettata come edificio scolastico, fu acquisita dalla
Soprintendenza alle Antichità per la Sicilia Orientale,
per consentire la creazione di un museo destinato ad illustrare
le prime grandi scoperte nel sito dell'antica Leontinoi.
Il
museo illustra la storia di Leontinoi e del suo territorio
a partire dalla preistoria fino all'età medievale,
attraverso l'esposizione di materiali provenienti dall'antica
città e dai principali siti archeologici del comprensorio.
Leontinoi, colonia calcidese, fu fondata nel 729
a.C., sul margine di un territorio fittamente interessato
da insediamenti indigeni. La città occupò
due alture parallele, con l'interposta vallata, affacciate
sulla fertile piana di Catania e collegate al mare attraverso
il fiume S. Leonardo.
Una cinta muraria racchiudeva la città correndo
lungo il ciglio dei colli ed includendo anche la vallata,
alle cui estremità erano situate due poderose porte
a tenaglia. Di queste ultime, quella meridionale è
stata integralmente messa in luce insieme alle poche tracce
delle aree sacre urbane (sulla sommità dei colli),
di un santuario extraurbano (in pianura in contrada Alaimo)
e di parte delle necropoli che si estendevano ad arco
a nord ed a sud della città.
Il territorio di Lentini ha restituito inoltre testimonianze
relative all'occupazione umana a partire dal neolitico.
Particolarmente significativi, nel quadro della preistoria
della Sicilia sud-orientale, sono gli insediamenti, solo
in parte esplorati, di Valsavoia (fase finale del
Bronzo antico, facies di Rodi-Tindari-Vallelunga) e della
Metapiccola (XI-IX sec. a.C., cultura di tipo ausonio).
Le
collezioni. Il primo nucleo proviene dall'antico Museo
Civico, integralmente confluito nell'attuale museo, ed
è costituito da un complesso di materiali di varia
origine, per lo più di incerta contestualizzazione.
Una gran parte proviene dagli scavi effettuati negli anni
Cinquanta nella valle S. Mauro, in corrispondenza della
porta urbica meridionale e di una delle necropoli e sul
colle della Metapiccola, nell'ambito dell'insediamento
indigeno dell'età del Ferro; l'ultima parte, infine,
è relativa alle indagini ed alle scoperte effettuate,
negli anni più recenti dalla Soprintendenza ai
Beni Culturali di Siracusa nel territorio e nel sito urbano
della città odierna.
L'ordinamento
è insieme cronologico e topografico; dalle più
antiche attestazioni di frequentazione umana nel territorio
durante la preistoria, si passa alla colonizzazione ed
alla successiva illustrazione della città greca
(abitato, fortificazioni, necropoli, architettura templare);
infine, si espongono i dati finora acquisiti in ordine
alla storia del centro urbano e del territorio durante
l'età tardo romana, bizantina, araba e medioevale.
L'esposizione dei materiali è sorretta da adeguati
supporti didattici per la comprensione delle varie problematiche
affrontate e per la ricostruzione delle fasi della ricerca.