Visita
il lunedì, mercoledì, venerdì
e sabato dalle 9 alle 13.
Martedì
e giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle
18.
Ingresso
Lire 4000 (ingresso gratuito per i cittadini della
Comunità Europea di età inferiore
ai 18 anni e superiore ai 60 anni).
Biblioteca
Vietato l'uso del flash
La
Casa Museo, un appartamento al secondo piano di un
palazzo ottocentesco, è la dimora in cui Verga
trascorse la sua infanzia e risiedette per lunghi periodi
circondato dai familiari e dagli amici più cari.
Dopo la morte di Giovannino Verga Patriarca, erede dello
scrittore, la casa venne acquistata dalla Regione Siciliana
ed aperta al pubblico dopo il restauro.
Al suo interno sono custoditi gli arredi ed i libri che
appartennero a Giovanni Verga. Tra gli oltre 2600 volumi
figurano opere di Giacosa, Oriani, Rod, Capuana, Di Giacomo,
Deledda, Marinetti, Borgese, Villaroel, nonché
di autori russi e francesi come Turgenev, Dostoevskij,
Tolstoj, Gorkij, Flaubert, Maupassant, Dumas, Zola.
Dopo la scomparsa dello scrittore, alcuni decenni più
tardi, in via S. Anna fu ritrovato quanto rimaneva della
passione pionieristica del Verga per la fotografia.
Le lastre e le pellicole (oggi raccolte in una collezione
privata) svelano un interesse documentario che, anche
se casuale, certo non si discosta dall'ideologia verista.
Le fotografie ritraggono soprattutto volti familiari allo
scrittore: la madre, i fratelli, gli zii, i nipoti, ma
anche i contadini che lavorano per la famiglia Verga,
nelle campagne di Tébidi, a Vizzini. L'interesse
per la fotografia (tecnica che nella seconda metà
dell'Ottocento coinvolse intellettuali della buona borghesia
in un hobby, per l'epoca, decisamente d'èlite)
accomunò Verga, Capuana e De Roberto, rendendoli
artefici di sperimentazioni non prive di interesse.
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