MILITELLO
VAL DI CATANIA
MILITELLO
IN VAL DI CATANIA
9469 abitanti
Carta
Michelin n° 432 P 26
Cittadina
barocca, deve la sua fortuna all'arrivo di Giovanna
d'Austria (1573-1630), nipote di Carlo V, che
vi si trasferisce quando sposa Francesco Branciforte
e porta con sè la sete di cultura ed il gusto
del bello. Militello si trasforma in corte e
vive il momento del suo massimo splendore.
La cittadina è caratterizzata da molti palazzi
e monumenti di epoca barocca che si affacciano
sulle vie del centro.
LA
CITTA'
Monastero
Benedettino - Piazza del Municipio. L'imponente
complesso (1614-1641), oggi sede del Comune,
possiede una facciata decorata. L'attigua chiesa
è caratterizzata, nel prospetto, da un elemento
decorativo tipico del barocco militellese, il
bugnato a graticcio del finestrone. All'interno
si possono ammirare l'Ultima Comunione di S.
Benedetto, tela di Sebastiano Conca (terza cappella
a sinistra) ed un bel coro ligneo con la raffigurazione
dei Misteri e scene della vita di S. Benedetto
(1734).
Percorrere via Umberto, su cui si affaccia il
settecentesco Palazzo Reforgiato,
fino a piazza Vittorio Emanuele.
Museo
di S. Nicolò - E' ospitato nelle cripte
di sepoltura della Chiesa Madre, edificata nel
1721. Il suggestivo allestimento evidenzia il
valore e la bellezza degli oggetti: una ricca
collezione di paramenti liturgici dei sec. XVII-XVIII,
i tesori di alcune chiese cittadine tra cui
spiccano gli argenti della Chiesa di S. Maria
alla Catena, i gioielli, gli ex-voto ed il corredo
liturgico di S. Agata. Chiude la visita la Pinacoteca
con la pala dell'Annunciazione di Francesco
Franzetto (1555), l'Attentato a S. Carlo Borromeo
del toscano Filippo Paladini (1612) caratterizzato
dal luminismo caravaggesco, e la dolce Immacolata
di Vaccaro.
S.
Maria alla Catena - Questo oratorio venne
riedificato nel 1652. L'interno presenta una
bella decorazione a stucchi di artisti di Acireale
con scene dei Misteri Gaudiosi nel registro
superiore e statue di sante siciliane incorniciate
da putti, festoni e cornucopie in quello inferiore.
A completare l'insieme, un bel soffitto ligneo
a cassettoni del 1661.
Imboccare, a sinistra, via Umberto. Superata
la bella facciata concava della Chiesa
del SS. Sacramento al Circolo, si giunge
in piazza Maria SS. della Stella.
Maria
SS. della Stella - Edificata tra il 1722
ed il 1741, possiede un bel portale incorniciato
da colonne tortili. All'interno è conservata
una magnifica pala d'altare di Andrea della
Robbia in terracotta invetriata e raffigurante
la Natività (1487). lI Tesoro conserva una bella
pala della fine del '400 raffigurante momenti
della vita di S. Pietro, opera del Maestro della
Croce di Piazza Armerina ed il Ritratto di Pietro
Speciale, bassorilievo di Francesco Laurana.
Sul lato della piazza che fiancheggia la chiesa
si può ammirare Palazzo Majorana,
una delle poche testimonianze di epoca cinquecentesca,
con massicci cantonali a bugnato arricchiti
da leoni in pietra. Voltando dopo il palazzo
a sinistra e subito a destra si scorge la Chiesa
di S. Maria la Vetere.
Chiesa
di S. Maria la Vetere - Crollata con il
terremoto del 1693, conserva solo la navata
laterale destra (murata). La facciata, con protiro
cinquecentesco, ha un bel portale con bassorilievi
nella lunetta e compone un insieme suggestivo
che si staglia in splendida posizione sullo
sfondo di una verdeggiante vallata, al limitare
della città. Risalendo e voltando poi a sinistra
si costeggiano i resti del Castello Branciforti
(un torrione circolare e tratti di mura)
e si giunge, superata la Porta della Terra,
nella piazza della Fontana della Ninfa
Zizza che costituiva la corte del castello.
La fontana venne edificata nel 1607 per commemorare
l'apertura del primo acquedotto di Militello,
promosso dal Branciforte. Ripassando la Porta
della Terra e voltando subito a sinistra, si
giunge alla Chiesa dei SS. Angeli Custodi
dal bel pavimento in maiolica di Caltagirone
(1785).
DINTORNI
Mineo
- 17 km a ovest. Cittadina natale dello
scrittore Luigi Capuana (1839-1915) ed è stata
identificata con l'antica Mene, fondata dal
re Ducezio. Passata Porta Adinolfo, settecentesco
ingresso alla città, contigua al collegio dei
Gesuiti, si giunge alla piazza principale su
cui si affaccia la Chiesa del Collegio.
Lungo via Umberto I si giunge in piazza Agrippina
su cui si affaccia l'omonima chiesa, di origine
quattrocentesca (absidi). Nel punto più alto
del paese, di fianco alla Chiesa di S. Maria,
si trovano i pochi resti del castello. Da qui
si gode di una bella vista su tutta la valle.
Scordia
- 10 km a est. E' caratterizzata da un
impianto abitativo ad assi perpendicolari con
al centro il palazzo dei Branciforti, signori
della città nel XVII sec. Sulla centrale piazza
Umberto si affacciano palazzi signorili e la
Chiesa di S. Rocco, dalla facciata a salienti.
La Chiesa di S. Maria Maggiore,
del XVIII sec, possiede un'interesante facciata
a campanile.
Da Scordia è possibile proseguire per Palagonia
senza entrare in Militello in Val di Catania.
La 5385 si snoda con un gradevole percorso,
offrendo piacevoli viste sui vasti agrumeti
per cui la zona va famosa e sulle Coste, piccole
alture rocciose che la costeggiano a sud.
Palagonia
- 15 km a nord-est. Fu probabilmente
un importante centro politico e religioso dei
Siculi e si dice che gli Dei Palici, da essi
venerati, fossero nati dalle sulfuree acque
ribollenti del laghetto di Naftia,
sulle sponde del quale sembra si trovasse un
tempio a loro dedicato. Oggi il laghetto non
è visibile in quanto i suoi gas sono sfruttati
industrialmente.
Eremo
di S. Febronia - Percorrendo la 5385
da Palagonia in direzione Catania, imboccare
un bivio a destra per Contrada Croce. Dopo 4.5
Km. ad una curva a destra si vede alla propria
sinistra una mulattiera chiusa da una sbarra
di ferro. In circa 15 minuti a piedi si giunge
all'edificio. Il suggestivo eremo prende
il nome da S. Febronia, soprannominata localmente
a' Santuzza le cui reliquie vengono portate
ogni anno in processione fin qui da Palagonia.
Il piccolo eremo rupestre, di epoca bizantina
(VII sec.). presenta nell'abside un bell'affresco,
sia pure deteriorato, raffigurante Cristo fra
la Madonna e un Angelo.
TURISMO
E
se dopo tanto girovagare...
... avete un certo appetito - La trattoria
U' Trappitu (il frantoio), in via P.pe Branciforti
125, è sistemata nei locali di un frantoio del
1927 che grazie ad una ristrutturazione intelligente
ha mantenuto la struttura originaria, mentre
l'arredamento contribuisce a rendere suggestiva
l'ambientazione: macine e presse per la spremitura
delle olive, "coffe" cioè recipienti circolari
in fibra vegetale in cui si raccoglieva la polpa
dopo la prima spremitura e attrezzi vari.
...o
siete solo golosi - Le ghiottonerie della
cittadina sono le cassatelline, dolci di pasta
di mandorle, cioccolato e cannella, i mastrazzuoli,
dolci natalizi a base di mandorle cannella e
vino cotto, e la mostarda preparata con estratto
di fico d'india bollito con semola di grano
o con mosto (la 2 o 3 domenica di ottobre si
celebra una Sagra della Mostarda).
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