LINGUAGLOSSA
Linguaglossa
si sviluppa a 550 metri sul livello del mare
ed e' frequentata soprattutto dagli amanti degli
sport invernali. Essa conta quasi 6.000 abitanti.
Il
paese, letteramente due volte lingua (Glossa
in greco) testimonia, nell'ipotesi più intrigante,
la sua posizione "calda" proprio sulle pendici
dell'Etna che spesso furono invase da sciare
di lava incandescente.
Probabilmente
essa fu fondata dai superstiti dalla superstizione
di Naxos, cosi' come e' provato da alcuni reperti
archeologici riferibili all'eta' greca ritrovati
presso il torrente Ficheri.
LA
CITTA'
Dal
punto di vista artistico e culturale la citta'
ha molto da offrire, a partire dalla seicentesca
Chiesa Madre intitolata alla Madonna delle Grazie.
L'edificio sacro si presenta con una facciata
realizzata con il duplice uso di pietra lavica
ed arenaria ed un interno suddiviso in tre navate.
Qui si possono ammirare due tele attribuite
ad Olivo Sozzi ed un settecentesco coro ligneo
intagliato i cui lacunari rappresentano eventi
della vita di Gesu'.
Un
successivo edificio sacro cittadino da ricordare
e' la Chiesa dell'Immacolata con un annesso
convento. Entrambi furono edificati nella prima
meta' del 1600. La principale opera d'arte conservata
in questo complesso sacro e' la "Custodia",
il settecentesco ciborio realizzato in legno
ed intarsiato. Tra le altre opere d'arte qui
raccolte sono da ricordare, inoltre, l'altare
maggiore realizzato con legno di noce a intarsio
ed una settecentesca pala d'altare raffigurante
L'Immacolata e Santi.
Da
citare, infine, la Chiesa dell'Annunziata e
la Chiesa intitolata a S. Egidio.
I
DINTORNI E L'ETNA
Anche
i dintorni cittadini meritano un'attenta visita.
In
effetti la citta' offre alcune vie d'accesso
per le escursioni all'Etna e alle localita'
sciistiche di Mareneve e piano Provenzana.
Da
non dimenticare, la vicinanza cittadina con
il superbo bosco di Linguaglossa ed alcune interessanti
grotte, come la Grotta delle Femmine, la Grotta
delle Palombe e la Grotta dei Lamponi.
La
Pro Loco di Linguaglossa, lungo la via principale
del paese, funge da principale punto di riferimento
per le escursioni sull'Etna. Materiale e pannelli
esplicativi all'interno della sede aiutano a
conoscere il parco ed il vulcano, a programmare
le gite. Lungo la strada Mareneve, fiancheggiata
da una bella pineta di pini lanci, si giunge
fino a Piano Provenzana dove
si può lasciare la vettura per effettuare l'escursione
ai crateri sommitali.
Ascesa
al versante nord - In un bellissimo percorso,
il pulmino fuoristrada raggiunge i 3000 m ca
di altitudine. Su questo versante è stato installato
il nuovo osservatorio che ha sostituito quello
distrutto dalla lava durante l'eruzione del
1971 (durata 69 giorni) che ha interessato sia
il versante sud (ove oltre all'osservatorio
viene "cancellata" la vecchia funivia), che
il versante orientale ove la colata lavica arriva
a minacciare alcuni centri abitati (Fornazzo,
Milo) per fermarsi a circa 7 km dal mare. Dalle
vicinanze dell'osservatorio, a 2750 m ca, si
gode di una magnifica vista. Si prosegue poi
fino a quota 3000. Qui si abbandona il fuoristrada
per procedere a piedi e vedere da vicino quelle
terribili sbuffanti bocche che a seconda del
loro umore decidono di risparmiare le terre
attorno o di mondane di una sciara, o di fuoco
vivo. Il percorso varia a seconda dei capricci
del vulcano. Lungo il ritorno, viene effettuata
una sosta a 2400 m d'altitudine, per vedere
i crateri protagonisti dell'eruzione del 1809.
La
strada orientale - Una volta ritornati a
Piano Provenzana si può proseguire lungo la
strada panoramica Mareneve che costeggia la
zona sommitale dal lato est. Sulle basse pendici
del versante orientale dell'Etna, si trovano
numerosi paesini agricoli che sfruttano la fertilità
del suolo vulcanico per coltivare vite ed agrumi.
In località Fornazzo, appena prima
di immettersi sulla strada che collega Linguaglossa
con Zafferana Etnea, si giunge fino all'incredibile
colata lavica che, nel 1979, ha "rispettato"
la piccola Cappella del Sacro Cuore (sulla sinistra)
sebbene addossandosi ad uno dei muri e riuscendo
a penetrare un poco all'interno. Oggi è meta
dei numerosi fedeli che vedono in questo un
evento miracoloso e vi portano numerosi ex-voto.
Da Fornazzo una breve deviazione sulla sinistra
permette di raggiungere Sant'Alfio.
|