ERICE
Un
sito di una bellezza indimenticabile caratterizza Erice,
antica città fenicia e greca, arroccata a 751 m di altezza
sul monte che porta lo stesso nome, coronato da no altopiano
di forma triangolare a terrazza sul mare. Difesa da bastioni
e mura, la città è un labirinto di stradine acciottolate
e di varchi così stretti da permettere il pasaggio di un
solo uomo. Le case, serrate le une alle altre, hanno graziosi
e curati cortili interni, difesi e protetti dalla vista
dei passanti in modo che la vita familiare si svolga nella
più completa intimità.
Nell'antichità, Erice era nota per il suo tempio ove i Fenici
adoravano Astarte, i Greci Afrodite ed i Romani Venere.
Il monte Eryx serviva da punto di riferimento per i navigatori
dei quali Venere divenne ben presto la protettrice. La notte,
un grande fuoco acceso nell'area sacra fungeva da faro.
La fama di Venere Ericina divenne tale che le venne dedicato
un tempio anche a Roma ed il suo culto si diffuse in tutto
il Mediterraneo.
Erice ha due volti: quello solare e luminoso delle calde
giornate estive, quando la luce inonda le stradine e stupendi
panorami si aprono sulla vallata e sul mare, e quello delle
giornate invernali quando, avvolta nelle nuvole, la cittadina
sembra ricongiungersi alle sue radici mitiche e dona al
viaggiatore la sensazione di essere giunto in un luogo fuori
dal tempo e dalla realtà. L'atmosfera medievale, l'aria
fresca, le belle pinete che la cirondano, la tranquillità
che vi regna e l'artigianato locale la rendono una delle
mete privilegiate dai turisti.
Accesso
- Le due strade che si inerpicano fino a raggiungere la
città offrono superbe viste sulla pianura e sul mare (quella
che corre a nord, dominando il Monte Cofano, è più agevole).
La cittadina, un perfetto e per questo misterioso (e simbolico)
triangolo equilatero. E' coronata su due vertici dal castello
di Venere (a sud-est) e dalla Chiesa Matrice (a sud-ovest).
Al centro perfetto del triangolo si eleva la chiesa di S.
Pietro con l'annesso monastero che oggi ospita il centro
culturale scientifico E. Majorana. L'intricato labirinto
di stradine, tutte caratterizzate dalla bella pavimentazione
a riquadri, offre inattesi scorci sulle chiese ed i monasteri
che qui sono più di sessanta.
Si consiglia di lasciare la vettura al parcheggio presso
Porta Trapani.
Chiesa
Matrice - Vicina alla Porta di Trapani,
uno degli accessi alla città, la chiesa risale al XIV sec.
ed è stata edificata con materiale proveniente dal Tempio
di Venere. Le forme massicce ed il coronamento a merli la
caratterizzano come chiesa-fortezza. La facciata è alleggerita
da un bel rosone (rifatto su disegno dell'originale), oggi
parzialmente nascosto da un portico gotico aggiunto un secolo
più tardi. L'interno, in stile neogotico, conserva un bel
retablo marmoreo rinascimentale (all'altare).
Torre campanaria - In origine torre di avvistamento,
si eleva, isolata, sulla sinistra, livelli sono scanditi
da feritoie (1° piano) e da belle bifore in stile chiaramontano.
In alto, è coronata da merlatura ghibellina.
Museo
Cordici - Sistemato all'interno del Municipio, il museo
raccoglie alcuni reperti archeologici, opere statuarie e
dipinti. Particolarmente bello il gruppo scultoreo dell'Annunciazione
di Antonello Gagini (1525) e, al l° piano, oltre la biblioteca
che raccoglie manoscritti ed alcuni incunaboli, una piccola
Testa femminile in marmo, copia da un originale greco.
Poco oltre, sulla destra della piazza, la via Cordici sfocia
nella graziosa piazza S. Domenico, delimitata
dall'omonima via e da bei palazzi.
Giardino
del Ballo - Il bel giardino circonda il Castello di
Venere e le Torri del Ballo, edificate in periodo normanno
come difesa avanzata del castello. Il nome delle torri e
del giardino derivano dal governatore normanno (Baiulo)
che qui aveva dimora.
Bellissima la vista che si estende sul Monte Cofano, Trapani,
le Egadi e, se l'aria è particolarmente tersa, fino a Pantelleria
e Capo Bon in Tunisia, da cui Erice dista solo 170 km.
Castello
di Venere - Arroccato sulla punta estrema del monte,
a belvedere sul mare e sulla pianura sottostante, il castello
risale nella sua foggia attuale al periodo normanno (XII
sec.), ma il luogo ha storia ben più antica. Qui infatti
sorgeva il tempio dedicato a Venere Ericina, dea particolarmente
venerata nell'antichità. In epoca normanna il tempio era
ormai diroccato ed al suo posto venne decisa la costruzione
di una fortezza, cinta da possenti mura e protetta dalla
sua posizione e dalle più avanzate Torri del Balio,
un tempo collegate al castello tramite un ponte levatoio.
Il carattere difensivo è ancora testimoniato dal piombatoio
sopra il portone d'ingresso arricchito dallo stemma di Carlo
V di Spagna e da una bella bifora.
Lo sguardo spazia tutt'intorno offrendo viste superbe su
Trapani e sulle isole Egadi a sud-ovest e, a nord, sulle
torri, la torretta Pepoli (in basso), la Chiesa di S. Giovanni,
il Monte Cofano, la costa con Bonagia e, se c'è bel bel
tempo, Ustica.
Mura
Elimo-Puniche - La possente cinta di impianto elimo
(VIII-VI sec. a.C.), circondava un tempo il lato nord-est
della città, l'unico esposto ad eventuali attacchi. Ai grandi
blocchi, più antichi, che caratterizzano la parte inferiore,
venne po aggiunto, in epoche successive, un innalzamento
a conci più piccoli. Le mura erano dotate di torri di avvistamento,
di un camminamento cui si accedeva attraversd ripide scalette
e di piccole aperture che permettevano il passaggio degli
abitanti e forse dei rifornimenti. Il tratto meglio conservato
si sviluppa lungo via dell' Addolorata, da Porta Carmine
a Porta Spada.
Chiesa
di S. Orsola - Edificata neI 1413 conserva ancora, nella
navata principale, l'originaria struttura gotica a volte
a crociera costolonate. E qui che vengono conservati i gruppi
scultorei dei Misteri (XVIII sec.), portati in processione
il Venerdì santo.
Quartiere
Spagnolo - Dall'alto della costruzione, iniziata nel
'600, ma mai terminata, si gode di un bel panorama sul golfo
del Monte Cofano e la regioni retrostante e in basso, sulla
Tonnara di Bonagia.
DINTORNI
Tonnara
di Bonagia - 13 km circa a nord. Scendere a Valderice
e proseguire per Bonagia (dalla strada principale di Valderice,
voltare a sinistra in corrispondenza di un supermercato).
Giunti a Bonagia seguire le indicazioni per la tonnara,
facilmente identificabile dal torrione. La tonnara,
di origini secentesce, era un vero e proprio villaggio:
intorno ad una grande corte centrale si trovavano le abitazioni,
gli ambienti per la lavorazione del tonno, la rimessa delle
barche (oggi sala congressi, ma con ancora due esemplari)
e una piccola cappella ove si riunivano i tonnaroti prima
di uscire in mare. La torre saracena aveva funzione difensiva
ed ospita oggi un piccolo Museo della Tonnara
che mostra gli attrezzi sia per la fabbricazione e la riparazione
delle barche che per la pesca e la prima lavorazione del
pesce. Al 2° piano un plastico mostra il lungo corridoio
di reti che il tonno doveva percorrere prima di giungere
all'ultima. di maglia fittissima, chiamata camera della
morte. Era qui che si "consumava" la crudele mattanza.
Oggi la tonnara è stata trasformata in complesso residenziale
alberghiero.
STORIA
Tra
mito e leggenda
- La storia di Erice si perde nei meandri della tradizione.
Il nome e quello che Erice, eroe e re degli Elimi, diede
alla montagna sulla cui cima venne edinato il tempio di
Afrodite Ericina, sua madre. La nascita della città è però
anche egata alla figura di Enea che condivide con il re
Elimo la madre. Nella narrazione virgiliana, Enea approda
sulla costa ai piedi del monte e celebra il rito funebre
per il padre Anchise. L'incidente di alcune navi lo costringe
poi a lasciare qui alcuni suoi compagni che fondano, appunto,
la città.
Altra figura mitologica legata ad Erice è Eracle.
L'eroe infatti approda in questa parte nella Sicilia mentre
sta conducendo in Grecia i buoi di Gerione (una delle dodici
leggendarie fatiche) ed è costretto ad uccidere il re degli
Elimi che cerca di sottrargli i buoi. Nonostante ciò decide
di lasciare il governo del regno nelle mani degli Elimi
sottlonineando però che un suo discendente, Dorieo, ne avrebbe
poi preso possesso.
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