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Il paesino, oggi tagliato fuori dalle grandi vie di comunicazione, è stato, nel lontano passato, un punto strategico sulla via di comunicazione tra la piana di Catania e le montagne dell'interno. Ciò spiega perchè, in particolare in epoca romana, Centuripe godette di una notevole prosperità economica (Cicerone stesso la definisce nel 70 a.C. una delle città più fiorenti della Sicilia). Ed è proprio la Centuripe romana ad aver lasciato la parte più cospicua di resti monumentali: il Tempio degli Augustali (I-II sec. d.C.). edificio a pianta rettangolare, che si affacciava su una via colonnata. rispetto alla quale era sopraelevato (attiguo alla nuova sede del Museo Archeologico), e due tombe monumentali a torre, sempre di età romana, una conosciuta come "la Dogana" (di essa è visibile solo il piano superiore) e l'altra come "castello di Corradino". All'estremità nord-occidentale del paese, in contrada Bagni, per una strada pavimentata in pietra si giunge ai resti di quello che doveva essere uno scenografico Ninfeo con giochi d'acqua, sospeso sul vallone del torrente, per deliziare chi giungeva da fuori. Della struttura è visibile una parete in mattoni con cinque nicchie, resti di una vasca per la raccolta delle acque e parti dell'acquedotto. Infine i cospicui reperti che vanno dall'VIII sec. a.C. al Medioevo e che verranno in un prossimo futuro esposti nel moderno edificio del Museo Archeologico, sono per ora "immagazzinati" in alcuni locali del Municipio, dove parte di essi è visibile. Si ammirino in particolare le statue provenienti dal tempio degli Augustali, tutte riferibili a imperatori e loro familiari, una bella testa dell'imperatore Adriano appartenuta, per le proporzioni, a una statua di almeno 4 m, due splendide urne funerarie*, della famiglia degli Scribonii (senz'altro importate da Roma), terrecotte di produzione locale (III-I sec. a.C.) ed un notevole gruppo di maschere teatrali.


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