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Castelvetrano è un piccolo centro agricolo ove si sono sviluppate attività legate alla coltura della vite, dell'olivo e del legno (mobilifici). Il primo impatto con la città è la grande e squadrata mole a vetri del nuovo ospedale. Alle spalle si estende la città vecchia. Il centro di Castelvetrano ruota intorno a due piazze adiacenti, piazza Umberto I e piazza Garibaldi, che ospitano quasi tutti i maggiori monumenti della città. Poco distante, invece, in piazza Regina Margherita, abbellita dal piacevole giardino pubblico, si eleva la nuda facciata di S. Domenico (XV sec.), un tempo annessa al convento (oggi un liceo) del quale si può ancora ammirare il chiostro (ingresso a destra della chiesa). Sul lato opposto della piazza si erge la secentesca chiesa di S. Giovanni. La facciata a salienti è completata da una massiccia torre campanaria.

Piazza Garibaldi - E' circondata da begli edifici, tra cui spiccano la Chiesa Madre, e la Chiesa del Purgatorio (oggi auditorium) dalla facciata ricchissima di particolari (fregi classici, finta balconata. nicchie con statue, volute) che rivelano uno stile misto tardo manierista e barocco. Accanto, si eleva l'ottocentesco teatro Selinus, che conserva ancora l'originale sipario.

Chiesa madre - L'edificio risale, nel suo aspetto attuale, al XVI sec. La facciata a salienti è scandita da due lesene che incorniciano il portale a girali vegetali ed è arricchita, sul secondo livello, da un rosone. I fianchi della chiesa sono invece coronati da una merlatura a coda di rondine. La pianta basilicale, a tre navate intersecate da un doppio transetto e terminanti in tre absidi (quella centrale è però squadrata e non semicircolare), è quella tipica delle chiese normanne. Particolarmente belli sono gli stucchi che ornano l'arco di trionfo, attibuiti a Gaspare Serpottaro (XVII sec., padre del più famoso Giacomo): un nugolo di angioletti che sostengono drappi e ghirlande e che suonano strumenti musicali. Il gioco si ripete anche sull'arco che chiude la crociera, anche se meno ricco.
La trave centrale del soffitto a capriate è dipinta a figure allegoriche e reca le due date 1564 e 1570.

Piazza Umberto I - Questa piccola e deliziosa piazza si apre a sinistra della chiesa e permette di scoprirne anche la torre campanaria, prima nascosta alla vista. La piazza è ornata dalla bella Fontana della Ninfa (la statua è in alto, in una nicchia), secentesca commemorazione del ripristino di un acquedotto.

Museo Selinuntino - Via Garibaldi. Il palazzo cinquecenteesco, un tempo tenuto alla famiglia Majo, è oggi adibito a sede del museo che ospita una collezione di reperti provenienti da Selinunte. Il bell'allestimento rende giustizia al pezzo più interessante qui ospitato: il famoso Efebo selinuntino, elegante statuetta bronzea di un giovane che risale aI 460 a.C. ca. In una nicchia è conservata una bella Madonna col Bambino di Francesco Laurana e bottega proveniente dallla chiesa dell'Annunziata. La visita prosegue al primo piano ove sono conservati oggetti sacri e tre bassorilievi dell'artista contemporaneo Giuseppe Lo Sciuto.

L'ENTROTERRA

S. Trinità di Delia - 4 km a ovest di Castelvetrano. Da piazza Umberto I in Castelvetrano seguire le indicazioni. La chiesa fa parte del Baglio Trinità. Quest'incantevole chiesa arabo-normanna (XII sec.) a forma di croce greca iscritta in un quadrato che si allunga nelle tre absidi, è sormontata da una cupola rosata. I muri sono arricchiti da monofore chiuse da schermi in pietra traforata e sottolineate da una cornice rincassata. All'interno, la cupola su pennacchi, elemento tipico dell'arte musulmana, poggia su quattro colonne di marmo a capitelli corinzi. Le absidi sono ornate da graziose colonnette. Sia qui che nella cripta sono conservate tombe della famiglia Saporito (XIX sec.), potente famiglia del luogo.
A pochi metri dalla chiesa, sul lato opposto della strada, il demanio forestale Trinità è un'oasi verde di eucalipti, palme e pini. L'area, attrezzata per pic-nic, si affaccia sul grazioso laghetto artificiale Trinità.


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