CASTELBUONO
Questo
grazioso borgo si sviluppa nel XIV sec, intorno al castello
fatto erigere dalla famiglia dei Ventimiglia,
una massiccia costruzione cubica con torri quadrate, che
ha subito numerose modifiche nel tempo.
Il
centro del paese è piazza Margherita, su cui si affacciano
la Madrice Vecchia e l'antica Banca di Corte,
oggi sede provvisoria del Museo Civico (che
verrà spostato
al castello, finiti i restauri), che raccoglie il tesoro
e gli arredi della Cappella Palatina ed ospita una bella
collezione di dipinti contemporanei, soprattutto di artisti
italiani.
Madrice
Vecchia - Edificata nel XIV sec. sulle rovine di un
tempio pagano, è preceduta da un portico rinascimentale
aggiunto nel '500 ed arricchito da un portale, al centro,
in stile catalano. Il lato sinistro è coronato da un campanile
ornato da una bella bifora in stile romanico e terminante
con una cuspide ottagonale maiolicata. L'interno, originariamente
a tre navate, è stato ampliato a quattro alla fine del XV
sec. Vi si conservano pregevoli opere, tra cui spicca, all'altare
maggiore, un grandioso polittico raffigurante l'incoronazione
della Vergine ed attribuito a Pietro Ruzzolone (o ad Antonello
del Saliba). Si noti, in basso a destra,
la singolare figura di un santo con gli occhiali. Sulla
destra si trova la statua della Madonna delle Grazie di
Antonello Gagini. Sotto la navata sinistra,
l'affresco dello Sposalizio delle Vergini denota forti influenze
senesi nell'eleganza dei tratti e nella simmetria costruttiva.
Alcune delle colonne che separano le navate sono ornate
da affreschi tra i quali si distingue, per l'eleganza e
la delicatezza dei tratti, quello che ritrae S. Caterina
d'Alessandria. La cripta è completamente affrescata (XVII
sec.) con episodi della passione, morte e resurrezione di
Cristo.
La via S. Anna conduce al castello. Oltrepassato un arco
gotico, ci si trova di fronte alla costruzione massiccia,
delimitata ai quattro angoli da torri squadrate.
Cappella
Palatina - Si trova al secondo piano del castello ed
è decorata da incantevoli stucchi su fondo a foglie d'oro
zecchino, attribuiti a Giuseppe Serpotta (1683), fratello
del più famoso Giacomo.
Da piazza Margherita si diparte via Roma.
Museo
Francesco Minà-Palumbo - Attualmente ospitato nell'ex-convento
delle suore benedettine, il museo nasce dall'amore di Francesco
Minà Palumbo, un medico appassionato di botanica
vissuto nell'800 che ha svolto un incredibile lavoro di
raccolta, classificazione e riproduzione su tavola delle
specie botaniche, rettili ed insetti presenti nelle Madonie,
alcune delle quali ormai scomparse.
Poco oltre si trova la Chiesa di S. Francesco
con l'annesso Mausoleo dei Ventimiglia, edificio ottagonale
tardo-medievale, cui si accede dalla chiesa attraverso un
portale rinascimentale in stile lauranesco. Poco distante
si trova la Madrice Nuova, imponente edificio del XVII sec.
che racchiude una bella Deposizione di Giuseppe Velasco
e altari barocchi a colonne tortili di Vincenzo Messina.
Lungo corso Umberto I si trova la Fontana della Venere
Ciprea (ricostruita nel 1614) con Andromeda (in
alto), Venere e Cupido nella nicchia centrale e quattro
bassorilievi con il mito di Diana ed Atteone.
TURISMO
Qualche
Suggerimento
Siete
golosi? - La pasticceria dei fratelIi Fiasconaro in
piazza Margherita produce ottimi panettoni, colombe e, nel
periodo estivo, ciambelle con mandorle. Di fronte all'Extrabar
(stessi proprietari), si può gustare un ottimo gelato artigianale.
E
per mangiare - Il Vecchio Palmento, in via Failla 2,
a conduzione familiare, propone piatti preparati con prodotfi
della zona. Fuori dal paese, il ristorante Romitaggio, 5
km a sud di Castelbuono, è ospitato nel convento medievale
di S. Guglielmo e propone una tipica cucina madonita.
Un
magnifico panorama - Dall'albergo Milocca, in contrada
Piano Castagna, a 7 km a sud del centro abitato, si gode
di un magnifico panorama su Castelbuono, le Madonie ed il
Mar Tirreno con le isole Eolie di cui, nelle giornate particolarmente
limpide, si arrivano a distinguere persino le abitazioni.
Un
prodotto tipico: la manna. Piccole stalattiti biancastre
dal sapore vagamente dolce che pendono dai frassini: è la
manna, linfa di questi alberi che, seccata, viene raccolta
ed utilizzata come dolcificante e lassativo. E se un tempo
era una delle risorse del paese, oggi è più che altro oggetto
di curiosità per turisti che possono trovarla nella tabaccheria
all'inizio di corso Umberto I (quasi in piazza Margherita).
Una
bella camminata? - Chi volesse immergersi nella natura
può percorrere il Sentiero degli Agrifogli giganti che da
Piano Sempria attraverso un bel percorso scandito
da un bosco di lecci ed una fustaia di roverella, porta
a Piano Pomo ove si trovano esemplari giganteschi
di agrifogli che qui non sono arbusti, ma veri e propri
alberi, alti più di 15 m e vecchi più di 300 anni. Per arrivare
al punto di partenza uscire da Castelbuono e seguire le
indicazioni per S. Guglielmo e Rifugio Sempria, dove si
può lasciare la vettura. Il percorso è lungo 3,5 km (2.30
min ca).
Un'altra escursione conduce invece al fiume Pollina ed alle
suggestive Gole di Tiberio. Da Castelbuono
scendere verso Cefalù ed 1 km ca dopo il ponte della Fiumara,
seguire sulla destra la strada asfaltata, in contrada Marcatagliastro
(quando finisce l'asfalto) lasciare l'auto e proseguire
a piedi fino al fiume (4 km ca). Sulla destra si trovano
le gole.
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